“La pausa estiva è sempre momento di analisi delle problematiche che interessano le realtà calabresi, analisi che vedono in prima linea i consiglieri regionali dopo gli estenuanti lavori dell’Assemblea Regionale conclusasi il 29/06/2017, in attesa della ripresa degli stessi prevista per il giorno 11/09/02017. E’ sicuramente in quest’ottica che deve leggersi l’attenzione di Consiglieri Regionali verso i lavori del Consiglio Comunale di Catanzaro, probabilmente per verificare la rispondenza degli strumenti attuativi alle norme urbanistiche dettate a livello regionale con il Qtr, in esame nella seduta del 4 agosto in cui il consesso è stato attore e protagonista di un inspiegabile diniego all’approvazione di due piani di lottizzazione, già presentati da circa un decennio e corredati di tutti i pareri favorevoli previsti dalla normativa , peraltro confermati negli ultimi mesi. Si rende ancora una volta doveroso per dovere di cronaca fornire ai cittadini e ai tecnici professionisti del settore, sorpresi e stupiti della determinazione assunta dal civico consesso, alcuni aspetti rilevanti della vicenda”.
Lo dichiara l’avvocato del foro di Catanzaro Virgilio Conte nel tentativo di “fornire ulteriori elementi che hanno dato luogo al diniego alla lottizzazione Tiriolello”.
“C’è da registrare il tentativo, attraverso mezzi di informazione – prosegue -di fornire dati del tutto errati e valutazioni frutto di una cultura oramai superata che nel passato si è posta in contrasto con lo sviluppo della società; maldestro tentativo che ha trovato il proprio punto di ancoraggio nelle sorprendenti dichiarazioni del sindaco tese ad evitare, con il diniego all’approvazione, una eccessiva cementificazione del territorio. Forse è sfuggito, a chi si ritiene titolato ad intervenire in merito, che ancora oggi si sta costruendo- dopo che sono state quasi completamente edificate su tutto il territorio comunale le aree B1 e B5- anche nelle zone a destinazione G2 e addirittura nelle zone agricole. Ciò a conferma di uno sviluppo edilizio sconsiderato frutto di un Prg che ha esteso su tutto il territorio le originarie aree edificatorie, ciò a seguito di una scelta effettuata negli anni ’90 in sede di individuazione degli indirizzi al Prg”.
“Tornando al tema che ci occupa è ovvio che in tale contesto le aree di espansione e quelle a destinazione F2 – aggiunge la nota – facenti parte del comprensori Tiriolello che oggi, dopo oltre 15 dall’adozione del Prg, sono rimaste inattive per la complessità del progetto di realizzazione e del successivo procedimento di approvazione , non possono essere mortificate e vessate da una decisone ingiusta e comunque assunta da un organo non competente, trattandosi di atti, secondo la legge urbanistica regionale , di competenza della Giunta Municipale. L’odierno progetto attuativo e stato portato avanti con grande difficoltà nel corso degli anni dai comproprietari, i quali peraltro si sarebbero sostituiti all’Amministrazione Comunale nella realizzazione di opere di interesse pubblico ed è per tale motivo che la passata conferenza stampa è stata tenuta presso la Casa Comunale”.
“Nella fattispecie trattasi di un progetto di risanamento urbanistico di un’ampia area sulla quale l’Amministrazione Comunale ha rilasciato numerose concessioni edilizie, – spiega Conte – incassando da tempo oneri e costi senza fornire i dovuti servizi in favore degli abitanti; è chiaro che con l’approvazione della lottizzazioni , i proprietari lottizzanti si sarebbero fatti carico di tutte le opere e di tutti i servizi anche di dette abitazioni , costruite per effetto delle sopra richiamante concessioni edilizie, il tutto con una spesa di oltre € 550.000,00, cifra che dunque non avrebbe inciso sulle casse Comunali.
“A ciò si aggiunge che il comprensorio “Tiriolello” è servito da una viabilità ritenuta dagli uffici comunali pericolosa e che, con l’approvazione del piano attuativo, sarebbe stata oggetto di modifica, anch’essa a carico dei lottizzanti, secondo le richieste dell’Amministrazione Comunale avanzata in sede di redazione del progetto”. Ed ancora sempre con il medesimo piano di lottizzazione – incalza l’avvocato – l’Amministrazione Comunale, si sarebbe vista attribuire, con apposita cessione, un’area di circa 27.000 mq da destinarsi a servizi per come indicato dai medesimi uffici ed individuata in una zona panoramica sulla strada comunale e non, come artatamente sostenuto da alcuni, in un burrone. Preme a questo punto assumere le vesti di tecnico e illustrare il piano attuativo: Superficie complessiva a destinazione C1, F2 mq 87.096 Superficie in testa ai proprietari aderenti alla lottizzazione mq 75.065 lotti da edificare n° 14 proprietari lotti n° 25 Superficie residenziale destinata alla edificazione mq 22.520 Cubature residenziali da edificare mc 21000 – mq 3654 Superficie destinata a strade mq 8900 Capacità insediativa teorica 225 persone”.
“Nel progetto è prevista una superficie non residenziale destinata a commercio uffici e altro – sottolinea ancora – uguale a quella residenziale ma certamente di difficile realizzazione. Appare evidente dalla lettura di questi dati che il timore manifestato dal Primo Cittadino, in contrasto con l’operato degli scorsi anni, di eccessiva cementificazione ovvero di un esodo dalla città verso il mare sono privi di fondamento mentre per converso evidenti sono i vantaggi per la Pa sia in tema di risparmio economico, non dovendosi fare carico dei servizi e della viabilità ai cittadini che per effetto delle già rilasciate concessioni hanno costruito, sia per il vantaggio anch’esso di carattere economico di ottenere aree da destinare a servizi, ponendo il Comune nelle condizioni di poter svolgere un ruolo imprenditoriale, sia in tema di qualificazione del territorio e non da ultimo di consentire all’amministrazione comunale di dare risposta ai propri cittadina garantendo lo ius edificandi””.
“Una ultima considerazione – in conclusione della nota – si manifesta doverosa, conseguente alla decisione del Consiglio Comunale: a quale titolo l’ufficio tributi del Comune di Catanzaro ha preteso e pretende, dai proprietari dei terreni interessati, il pagamento a titolo di Ici ed oggi Imu di oltre € 15.000, consapevole che l’area de quo è ritenuta dai Consiglieri che hanno adottato la decisione – , trasformati in tecnici e conoscitori delle norme urbanistiche – area a destinazione agricola?”