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Bonifica, i sindacati proclamano lo stato di stato di agitazione regionale: «Proposta di legge rischia di svuotare principi democrazia e partecipazione».

Redazione

Lamezia Terme (Cz), 30 gennaio 2024 – Le Federazioni regionali Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil della Calabria hanno inviato questa mattina una missiva rispetto alla ennesima proposta di modifica alla legge regionale sulla bonifica. 

Una comunicazione indirizzata alla politica calabrese e ai vari soggetti istituzionali competenti comprese le Organizzazioni Professionali Agricole, nella quale è stato anche proclamato lo stato di agitazione del settore. 

«Una posizione chiara – dichiarano in una nota stampa i Segretari Generali Michele Sapia (Fai Cisl), Caterina Vaiti (Flai Cgil) e Pasquale Barbalaco (Uila Uil) – contro una scelta che mortifica il confronto sindacale e le norme vigenti e contrattuali del comparto della bonifica, rischiando di sminuire gli stessi principi di partecipazione e democrazia. 

Precisamente, la proposta di legge n. 264/12, approvata all’unanimità nel corso della seduta della I Commissione del Consiglio regionale di ieri, apporta modifiche anche alla legge regionale n. 39/2023 che riguarda il sistema della bonifica regionale.

Siamo fortemente preoccupati rispetto alla previsione di depennare il confronto sindacale su tematiche che interessano il personale dipendente del Consorzio della Calabria e, così, svuotare il ruolo di un organo partecipativo qual è il Consiglio dei delegati, specialmente durante un tavolo regionale aperto con la struttura commissariale del Consorzio della Calabria. 

Chiediamo con forza un confronto concreto e responsabile, non scelte che limitano partecipazione, democrazia e creano ulteriore confusione sui luoghi di lavoro. 

Difatti – spiegano i sindacalisti – se la proposta di legge venisse convertita in legge, andrebbe a svilire il confronto con le organizzazioni sindacali, ad esclusivo vantaggio dell’Ufficio di Presidenza e Direttore generale del Consorzio unico, su importanti provvedimenti che riguardano i lavoratori e le lavoratrici, tra cui applicazione degli ammortizzatori sociali e modifiche contrattuali. Tutto ciò in palese contrasto con le norme contrattuali vigenti e rispetto all’attuale fase di confronto sinora avviato. 

Poco chiara è inoltre la previsione inserita sulla volontà di assumere sul Consorzio solo determinati oneri dei rapporti di lavoro, senza individuare a quali si riferisce.

Constatiamo – continua la nota sindacale – che le tanto proclamate buone intenzioni da parte della Regione Calabria di voler promuovere, in questo fondamentale quanto articolato settore, la partecipazione e il confronto, al momento sono state smentite.

Pertanto – concludono Sapia, Vaiti e Barbalaco – chiediamo scelte che rafforzino il concetto di fare sistema per affrontare criticità e opportunità a sostegno del lavoro e della contrattazione per un settore strategico per l’agricoltura calabrese, attività di lotta al dissesto idrogeologico e gestione delle risorse idriche. 

Senza risposte immediate e chiare, lo stato di agitazione potrà sfociare in ulteriori e differenti iniziative sindacali con possibili disagi anche rispetto alla programmazione della prossima stagione irrigua».

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