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“Il Branco: Giovani, Violenza e Noia”, presentato il libro del criminologo Silvio Ciappi

Redazione

Un incontro ricco di spunti riflessivi e di analisi sulla condizione giovanile e le dinamiche sociali del nostro tempo. Protagonista dell’evento che si è tenuto nei giorni scorsi al Centro Polivalente “Maurizio Rossi” in via Fontana Vecchia a Catanzaro, il criminologo Silvio Ciappi ha presentato il suo libro “Il Branco: Giovani, Violenza e Noia”. L’incontro, che ha offerto un’analisi approfondita delle dinamiche sociali e relazionali odierne, con particolare attenzione alla condizione giovanile, è stato moderato dal professor Claudio Falbo. Grazie alla partecipazione di Nicolò Pisanu, voce autorevole della pedagogia, la presentazione del libro è diventata un’occasione per esplorare il significato di “branco” e il suo impatto nelle società moderne. La presentazione è stata promossa dall’ Istituto Universitario “Pratesi” di Soverato.

Ciappi ha spiegato come il termine “branco” rifletta meglio l’attuale realtà sociale rispetto al concetto tradizionale di “comunità”. “Non riuscivo a trovare una parola che potesse contrapporsi a ‘comunità’, ma il ‘branco’ oggi meglio descrive la dinamica che vediamo tra i giovani e, in generale, nelle società digitali”, ha detto. L’autore ha sottolineato come questo nuovo tipo di “branco” non si limiti alla fisicità, ma si estenda anche al mondo virtuale, dove l’appartenenza è fluida e temporanea. Ha anche messo in evidenza come le strutture tradizionali della società, come la famiglia e le istituzioni religiose, siano crollate, creando una realtà orizzontale e priva di valori condivisi. “Nel mio lavoro, che è un lavoro di cura, trovo che la parte più difficile non sia tanto dare risposte immediate, come si farebbe con oggetti materiali, ma con le persone. Le persone non si ‘riparano’ in un attimo”, ha affermato. Ciappi ha aggiunto che il processo di cura richiede tempo, empatia e formazione, con il coinvolgimento profondo di chi lavora in questo ambito.

Nicolò Pisanu ha ampliato la riflessione, ponendo l’accento sulla crisi delle relazioni umane. “Il ‘branco’ umano non ha la solidità di una comunità. Oggi, le relazioni si fondano su aggressività, competizione e narcisismo”, ha affermato. Pisanu ha sottolineato come la mancanza di valori come il rispetto e l’integrità stia trasformando le relazioni in dinamiche di esclusione e violenza. “In un ‘branco’, o ti omologhi agli altri, o vieni messo da parte”, ha dichiarato.

Pisanu ha poi ulteriormente approfondito il concetto di “branco”, concentrandosi sul tipo di relazione che caratterizza questi gruppi. “Il ‘branco’ è principalmente legato al tipo di relazione che caratterizza questi gruppi. Una relazione che, a differenza di quella di una comunità o di una società, non ha la solidità e la condivisione di valori che una vera comunità dovrebbe avere”, ha affermato Pisanu. “Il ‘branco’ umano, a differenza di quello animale, tende ad appiattirsi su aggressività, competizione e razzia.”

Pisanu ha fatto riferimento a un concetto che Silvio Ciappi cita nel libro, quello di narcisismo, sottolineando che oggi le relazioni non sono più basate sul riconoscimento reciproco tra gli individui. “Come diceva Levinas, noi ci riconosciamo nel volto dell’altro. Ma oggi, probabilmente, questa idea fatica a realizzarsi, perché guardo l’altro con un atteggiamento di possesso e desiderio di sopraffazione”, ha spiegato il pedagogista. “Se l’altro non è utile ai miei scopi, se non è funzionale alla relazione che stabilisco, posso tranquillamente ignorarlo, non considerarlo, o addirittura eliminarlo.”

Entrambi gli esperti hanno convenuto sull’importanza di un’educazione solida che parta dalla famiglia, come strumento per prevenire la violenza e promuovere relazioni più sane. La discussione ha messo in luce come il cambiamento sociale, la solitudine e la mancanza di riferimenti stiano alimentando il fenomeno del “branco”, sia nella realtà che nel mondo digitale.

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