“Negli ultimi 3 anni il ruolo del farmacista e della farmacia è cambiato e la pandemia da Covid-19 ha decisamente accelerato questo processo di trasformazione; dall’emergenza nasce dunque una nuova farmacia, fatta di nuovi metodi di lavoro e nuovi servizi. C’è la consapevolezza che serve innovare per rispondere alla crescente domanda di salute dei cittadini. L’emergenza ha messo in tensione ed accelerato il cambiamento dei sistemi sanitari con la necessità di adattarsi e mettere in atto soluzioni rapide ed integrate che fra gli altri ha evidenziato il ruolo centrale offerto dal farmacista. Si rende fondamentale fare tesoro dell’esperienza e mettere in atto la costruzione di nuovi modelli di assistenza e cura con un cambiamento culturale e strutturale anche per la professione del farmacista”. E’ quanto afferma Valeria Antonazzo, Presidente del collegio sindacale ed esponente di Federfarma Catanzaro, in vista dell’annuale appuntamento con il convegno di Federfarma Catanzaro rivolto ai farmacisti e agli altri operatori del settore per analizzare la situazione attuale e le prospettive di sviluppo della farmacia.
Il titolo di questa edizione è “La farmacia: un pianeta nuovo tutto da scoprire.
Come trasformare la farmacia in un nuovo mondo, creato per gestire la salute della propria comunità”.
“Il farmacista è una figura di riferimento per il cittadino e la farmacia è diventata un presidio di assistenza sanitaria sul territorio, offrendo anche innumerevoli servizi che vanno al di là della semplice dispensazione di farmaci e prodotti per il benessere e la salute – spiega ancora Antonazzo -. Questa evoluzione rappresenta, per la maggior parte dei farmacisti, una valorizzazione del proprio ruolo. La conferma dell’evoluzione del ruolo del farmacista oggi arriva anche dai desideri degli italiani rispetto ai servizi che vorrebbero fossero erogati e/o potenziati nella rete delle farmacie territoriali. Tra cui: prenotazione di visite specialistiche ed esami, servizi infermieristici in farmacia e a domicilio, vaccinazione e analisi di primo livello come la misurazione di pressione, valutare il profilo lipidico e glicemico.
Insomma, la farmacia del futuro dovrà quindi essere sempre più un luogo dedicato alla prevenzione e alla presa in carico, oltre alla tradizionale attività di dispensazione del farmaco. “Un’aspettativa che si sposa perfettamente con il modello della Farmacia dei Servizi la cui piena realizzazione è avvenuta attraverso il potenziamento della telemedicina – afferma ancora Antonazzo -. Questo servizio rappresenta, infatti, lo strumento attraverso cui le farmacie possono rafforzare la propria centralità come fornitore di servizi sanitari di prossimità, favorendo l’accesso all’assistenza sanitaria anche nei contesti più difficili. Basti pensare all’importanza dei servizi offerti dalle farmacie nell’ambito della telemedicina quali: la televisita, il teleconsulto, la teleassistenza e il telemonitoraggio. La telemedicina semplifica la fornitura di consulenze mediche a distanza, migliorando l’accessibilità delle cure e garantendo assistenza tempestiva ai pazienti. Nel contesto del monitoraggio delle terapie, la telemedicina dimostra la sua importanza, consentendo ai farmacisti di monitorare attentamente l’aderenza ai farmaci prescritti. Questo supporta l’adesione del paziente alla terapia, riducendo il rischio di complicazioni e migliorando l’efficacia del trattamento. La telemedicina si presenta quindi come un’opportunità preziosa per le farmacie, migliorando l’esperienza del cliente e svolgendo un ruolo ancora più rilevante nel sostegno al sistema sanitario nazionale”.
Quali sono le prospettive future? “Il ruolo del farmacista dovrà essere sempre più specializzato per poter consigliare al cliente/paziente il farmaco o il trattamento più appropriato per la sua salute. La farmacia deve necessariamente trasformarsi in un innovativo centro di assistenza commerciale del benessere, frutto di un giusto equilibrio di attività banconista, digitale e elettromedicale. Nel nuovo modo di intendere l’ecosistema farmaceutico, innovazione, comfort e competenza si incontrano per offrire un servizio sempre più vicino alle esigenze del cittadino – spiega ancora Antonazzo -. Il Farmacista oltre ai compiti di “routine” dovrà riuscire a conciliare innovazione, ed efficienza; le farmacie dovranno, quindi, evolversi in un vero e proprio centro di cura per la salute e il benessere, fornendo servizi sempre più mirati a risolvere le esigenze individuali. Questo significa che i farmacisti devono essere in grado di adattarsi al cambiamento e utilizzare la tecnologia in modo strategico per raggiungere efficacemente i loro clienti perché nel prossimo futuro il farmacista sarà tenuto a cercare di migliorare la qualità dell’assistenza farmaceutica, individuando aree terapeutiche e standard prescrittivi favorendo le migliori cure che hanno solide prove scientifiche a sostegno. Il farmacista del futuro deve essere pronto a raccogliere queste sfide ed esercitare azioni di orientamento prescrittivo “evidence-based”. In definitiva, per un grande cambiamento occorre che ci sia un forte investimento sul piano culturale poiché la professionalità dei farmacisti derivante dalla formazione scientifica è la base del rapporto fiduciario tra farmacista e paziente”, conclude Antonazzo.