L’appello dei Comitati per il No di Rossano alla fusione verso l’amministrazione comunale di Corigliano è chiaro: “questa fusione porta a degli ipotetici benefici, mentre gli svantaggi sono già certi, e sono derivanti dalla perdita dell’identità dei comuni”.
Sulla questione della fusione entra “in gioco la nostra storia: le nostre origini, la dignità di un popolo, non si possono cancellare con un semplice segno di matita – prosegue il Comitato per il No – una fusione che divide i cittadini non è una buona cosa. Riteniamo che sia più efficace una Unione dei Comuni che fa la forza e non una fusione. Questa Forza noi la immaginiamo, se mai, anche con comuni limitrofi come Crosia, Cassano e con tutti quei comuni serviti una volta dalla famosa Asl n.3, che va dagli ospedali dei comuni di Cariati all’ospedale del comune di Trebisacce. Non si lascia fuori nessuno. La forza dei singoli comuni determina la vera e grande opportunità per la sibaritide”.
“Il Comune derivante dalla fusione Rossano-Corigliano diventerebbe terra di conquista dei partiti e dei politici in carriera – spiega l’associazione – caratterizzato non solo dalla contrapposizione politica, ma anche dalle beghe campanilistiche delle diverse comunità”.
“I Comitati sono invece favorevoli alla collaborazione fra i Comuni – ribadiscono e concludono i dissenzienti – essi promuovono l’associazione dei servizi e contrappongono l’Unione alla Fusione per salvare i nostri comuni, la loro storia, le loro tradizioni, in una parola, la loro identità: se sono esistiti per anni ci sarà pure una ragione”.