Giovedì 12 ottobre la Consulta Sicurezza formata dal SAP (Sindacato Autonomo di Polizia), SAPPE (Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria), CONAPO (Sindacato Autonomo dei Vigili del Fuoco), ha manifestato a Roma in Piazza Montecitorio.
“Il problema all’origine della protesta, – spiega una nota della consulta – non riguarda soltanto il rinnovo del contratto di lavoro per il quale ad oggi, sono state avviate le trattative con la misera disponibilità di 11 euro netti al mese per un agente, ma riguardano tutta la condizione dell’apparato della sicurezza, quella degli operatori e dei cittadini sulle strade; dei poliziotti e dei detenuti nelle carceri, dei vigili del fuoco che hanno fatto i miracoli nelle zone devastate dal sisma e dagli incendi.
Nello specifico, – si legge ancora – Sap, Sappe e Conapo, chiedono un piano straordinario di assunzioni per fronteggiare le gravissime carenze di organico. La spending review, infatti, ha prodotto effetti devastanti. Sono stati tagliati dalla riforma del pubblico impiego della Madia, 50 mila uomini nelle Forze dell’Ordine per un corrispettivo di due miliardi di spesa pubblica che però non sono stati in alcun modo reinvestiti. Due miliardi di spesa, se si considerano solamente gli stipendi e i trattamenti accessori. Di questa enorme cifra, nulla è stato destinato alla sicurezza della cittadinanza e neppure dei poliziotti e Vigili del Fuoco in termini di trattamenti economici, equipaggiamenti, dotazioni e formazione.
Non si tratta dunque – continua la Consulta Sicurezza – di una questione di categoria, ma di un problema che riveste il bene primario della comunità, la sicurezza. In questo contesto l’emergenza stranieri ha determinato la distrazione di oltre 4000 uomini solo nella Polizia di Stato; un aumento della popolazione carceraria e infiniti altri problemi. L’Istat ha rilevato infatti, che nonostante la crisi economica, il problema principale che i cittadini avvertono è proprio quello della sicurezza, un riscontro oggettivo, una verifica sul campo che non può essere assolutamente ignorata. La sicurezza deve tornare al centro dell’agenda dei Governi e manifestiamo per chiedere che la prossima legge di stabilità rappresenti un’inversione di tendenza quanto mai indispensabile.
L’apparato della sicurezza e del soccorso pubblico è oramai al collasso. Le strutture sono fatiscenti e fuori legge, servono uomini perché l’età media ha raggiunto dei livelli allarmanti, oltre 48 anni. Il controllo del territorio è diminuito e sono state tagliate il 40% delle volanti in dieci anni; sono diminuiti gli uomini su strada, stessa cosa vale per le carceri dove risulta improcrastinabile la sostituzione della vigilanza dinamica con altri strumenti in grado di meglio garantire i poliziotti nel rischioso rapporto con i detenuti.
Condizione per nulla dignitosa, è quella dei vigili del fuoco che hanno titolo a pretendere la stessa considerazione politica degli altri corpi. In questo settore si dovrebbe immediatamente procedere all’unificazione dei dipartimenti della pubblica sicurezza e del soccorso pubblico, tagliando i costi inutili di alcune poltrone, anziché volanti e autopompe.
A tal proposito, – si legge infine – la Consulta Sicurezza manifesta per chiedere anche una rimodulazione del provvedimento di riordino delle carriere, rivelatosi ad oggi estremamente penalizzante per il personale in divisa e per nulla funzionale al miglioramento dell’organizzazione interna.
La nostra protesta concerne il ruolo, la dignità e quindi il livello del servizio che i nostri colleghi prestano ai cittadini. Per questo motivo invitiamo la società civile a partecipare alla manifestazione organizzata in loro nome.”