A Schiavonea non c’è più alcun senso minimo di sicurezza. Si vive nella paura e nel rischio costante. L’ennesima sequela di risse violente tra immigrati, non si sa regolari o meno, pone anzi tutto alle istituzioni l’esigenza improcrastinabile di considerare la questione sicurezza in questa frazione popolosa e cruciale una delle priorità più delicate non solo per la qualità della vita della importante comunità residente ma per la stessa immagine e reputazione della Città di Corigliano-Rossano.
È quanto dichiara Pasqualina Straface, presidente della Terza Commissione Sanità, Attività Sociali, Culturali e Formative, Sicurezza Personale, Tutela del Consumatore e Contrasto all’usura del Consiglio Regionale della Calabria, definendo non più dilazionabile la convocazione da parte del Prefetto del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Credo – continua – che anche e soprattutto tra le urgenze della nuova amministrazione comunale non possa non esservi, anche in questo caso previa concertazione e coinvolgimento con tutte le istanze sociali, culturali, produttive e comunque rappresentative di Schiavonea e della Città intera, la progettazione di una mappatura quanto mai approfondita delle presenze e dei flussi su questa che resta per storia e tradizione une delle aree geografiche più accoglienti ed aperte, ma proprio per questo una delle zone a maggior rischio irregolarità, illegalità e anche criminalità.
La più grande Città della Calabria non può permettersi però – scandisce – di preservare indisturbatamente un porto franco al suo interno, sottratto di fatto ed alla base ad ogni forma istituzionale e pubblica di controllo dei suoi abitanti a qualsiasi titolo.
Non possiamo permetterci cioè di far passare oltre il messaggio che c’è una parte della Città in cui è possibile auto-organizzarsi a prescindere dalle leggi che invece valgono per tutti, in cui è possibile costruire e tenere in piedi economie parallele e nella quale – sottolinea – diventa quasi tollerato farsi perfino giustizia da soli.
Siamo vicini a tutte le forze dell’ordine che sappiamo svolgere ogni giorno un compito complicatissimo da più punti di vista rispetto a questa sfida di civiltà. A tutte loro rivolgiamo –chiarisce la consigliera regionale – il nostro più sincero grazie perché siamo consapevoli delle difficoltà oggettive e logistiche in cui esse sono costrette ad operare ed far rispettare a tutti lo Stato di diritto.
Ma è proprio per questo motivo – conclude la Straface – che serve adesso uno scatto di responsabilità da parte di tutti, in primis di chi è stato chiamato anche da Schiavonea a guidare questa Città per i prossimi anni, perché si faccia quadrato insieme, senza iniziative auto-referenziali o decise come sempre al chiuso e con se stessi, con l’obiettivo di trasmettere dalla Città nella sua interezza, a tutto il territorio ed alla regione il messaggio diverso che anche a Schiavonea si accoglie soltanto chi rispetta le regole e non attenta alla sicurezza ed alla qualità della vita di tutti.