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Casali del Manco: un’intensa pagina di storia e di confronto in memoria di Giacomo Mancini  

Redazione

Il Sindaco Pisani: “Un onore celebrare amministratori che hanno cambiato le sorti dei nostri territori e che, ancora oggi, sono un modello”

Una bella ed intensa pagina di storia e di confronto è stata scritta ieri a Casali del Manco. Avendo ricevuto in dono dall’azienda Profilsider dei fratelli Zicarelli una scultura in acciaio corten raffigurante Giacomo Mancini, l’Amministrazione comunale ha deciso di organizzare l’iniziativa “Storia e azione politica di un Sindaco visionario”, durante la quale la sala convegni della Biblioteca comunale di località Spezzano Piccolo, è stata intitolata proprio al leader socialista, Ministro della Sanità, dei Lavori Pubblici e del Mezzogiorno, nonché appassionato Sindaco della città dei Bruzi, che ha lasciato all’intero Paese un’importantissima eredità.

 “Come diceva Fellini – ha esordito in apertura della manifestazione Giovanni Zicarelli, l’artista che ha realizzato la scultura – l’unico vero realista è il visionario e le numerose visioni di Giacomo Mancini si sono concretizzate nelle azioni di un grande politico e di un grande Sindaco”.

“Non solo visionario – le parole di Pietro Mancini, Presidente della Fondazione che porta il nome del papà – Giacomo Mancini è stato un uomo concreto, che manteneva fede agli impegni che prendeva e realizzava gli obiettivi che si poneva. Ricordarlo in un luogo dedicato alla cultura è un doppio omaggio da parte dell’Amministrazione di Casali del Manco, in quanto la conoscenza ed il sapere erano al centro del suo impegno” 

Sentiti ringraziamenti all’amministrazione comunale anche da parte di Giacomo Mancini Jr, che ha sottolineato quanto faccia piacere ed onore ricordare con tanta partecipazione un dirigente politico che ha speso tutta la sua vita per ottenere grandi risultati per la comunità calabrese.

Al termine della cerimonia, la parola è passata ai sette Sindaci della provincia cosentina, invitati a confrontarsi sulla figura di Giacomo Mancini, strenuo difensore dei diritti civili, sempre attento alle esigenze dei territori. La padrona di casa, Francesca Pisani, ha salutato e ringraziato tutti i presenti, sottolineando che è un onore per Casali del Manco intitolare uno spazio pubblico all’onorevole Mancini, personalità lungimirante, moderna, innovativa. Il primo cittadino ha specificato che è intenzione dell’amministrazione da lei guidata imprimere nella memoria collettiva avvenimenti e figure importanti che, come l’ex Sindaco di Cosenza, hanno amministrato bene i propri territori ed hanno fatto la storia. “La Presila ha dato i natali a tanti illustri amministratori – ha detto Pisani – che, con il loro agire, esattamente come Giacomo Mancini, hanno cambiato le sorti dei nostri territori e che devono essere ancora oggi un modello per noi giovani amministratori e per i cittadini”. 

“Prima ancora di essere il Sindaco – ha sottolineato Franz Caruso, Sindaco di Cosenza – è stato il politico ed il socialista, per la nostra città, per la Calabria e per il Paese”. Caruso ha ricordato la grande capacità e la passione di un amministratore che ha spinto per la crescita culturale ed ha sempre mantenuto un legame strettissimo con il proprio territorio, tanto da riuscire a farvi crescere in maniera esponenziale il suo partito. Caruso ha rammentato poi i risultati ottenuti da Mancini in ambito nazionale, come ad esempio l’introduzione del vaccino anti polio, che salvò milioni di persone.

Salvatore Monaco, Sindaco di Spezzano della Sila, ha parlato della preziosa storia e tradizione socialista in Presila. “Noi sindaci di periferia – ha detto – affrontiamo ogni giorno emergenze di qualsiasi carattere, spesso senza risorse e senza mezzi ed abbiamo poco tempo per dedicarci alla visione del territorio. Giacomo Mancini ci ha insegnato che non basta costruire semplici opere, ma che è necessaria una visione per dare un’identità al territorio e che bisogna battere i pugni per ottenere risultati”. 

“Impossibile non essere contenti e orgogliosi di essere qui, in rappresentanza della mia comunità, a ringraziare Giacomo Mancini per tutto quello che ci ha lasciato”. Sono le parole di Giuseppe de Santis, Sindaco di Rovito, che ha aggiunto: “Ci ha insegnato che i politici e gli amministratori, per lasciare un segno del proprio operato, devono essere concreti ed agire secondo una grande passione per il proprio territorio”. 

“Se Giacomo Mancini fosse qui stasera – ha detto sorridendo Salvatore Magarò, Sindaco di Castiglione Cosentino – avrebbe innanzitutto salutato le donne, rappresentate dal vostro Sindaco, un giovane amministratore con capacità e visione, che guarda con attenzione ai bisogni della sua comunità”. Magarò si è rivolto poi ai suoi giovani colleghi presenti, invitandoli a tenere ben presente il modello Mancini: “La prima parola d’ordine è conoscere: Giacomo conosceva bene il suo territorio, si informava di tutte le famiglie ed era molto curioso. Gli altri concetti fondamentali che ci ha tramandato sono capacità di pianificazione e coraggio di fare scelte”. 

“Un giorno, da Sindaco di Cosenza, venne a stringere la mano a tutti gli studenti della mia scuola – ha affermato Matteo Lettieri, Sindaco di Celico – Da quello che ho letto sui libri, so di aver stretto la mano alla storia. Mancini è stato parte attiva di una storia fantastica, non solo per Cosenza e la Calabria, per le quali ha fatto programmazione per almeno cinquant’anni, ma per le numerose opere pubbliche realizzate in tutta Italia. Un buon amministratore ha il compito di disegnare il futuro del suo territorio”. 

“La passione politica va coltivata sin da piccoli – ha detto Gregorio Iannotta, Sindaco di San Vincenzo La Costa: “Bisogna contrapporre ai falsi miti della nostra società i modelli culturali forti, facendo comprendere ad un giovane che deve aspirare a diventare come Giacomo Mancini. Da ragazzino – ha raccontato – nacque in me l’ammirazione politica per chi si impegnava per il territorio e dava orgoglio ai suoi cittadini. Come Mancini che, lontano dalle autocommiserazioni di oggi, è riuscito a farci sentire meno provincia, meno ai margini dell’Italia”. 

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