Si è tenuta questa mattina la conferenza dei capigruppo presieduta dal presidente del Consiglio
comunale Rosellina Madeo, a cui hanno partecipato il presidente dell’Autorità di Sistema portuale
dei mari Tirreno meridionale e Ionio, Andrea Agostinelli, i vertici di Baker Hughes, collegati per
via telematica, le associazioni di categoria, le rappresentanze della maggioranza e della minoranza,
con l’obiettivo di affrontare la questione relativa all’insediamento industriale di Baker Hughes, tra
gli investimenti più importanti presenti sul territorio.
Il presidente del Consiglio, Rosellina Madeo, ha evidenziato il clima di grande cordialità e
collaborazione manifestato nel corso dell’incontro con tutti i capigruppo e gli invitati impegnati a
facilitare una discussione costruttiva. «Abbiamo seguito una linea condivisa. Tutti gli interventi
sono stati allineati a quanto ci eravamo prefissati in sede di capigruppo» ha affermato Madeo, che
ha dichiarato che l’assenza di alcuni movimenti e associazioni, come il Movimento per “Giù le
Mani dal Porto” o altri, non è stata dettata da una volontà di esclusione, ma da una scelta
metodologica volta a concentrare la discussione sui protagonisti direttamente interessati
dall’insediamento. Per la Madeo sia Baker Hughes che l’Autorità Portuale hanno mostrato un
atteggiamento collaborativo, rispondendo con puntualità alle domande tecniche poste durante la
conferenza. Tuttavia, Madeo ha precisato che la politica non si è espressa in questa sede,
rimandando le valutazioni a momenti successivi. «Dal punto di vista tecnico – ha concluso – mi
ritengo soddisfatta del confronto, dal quale le posizioni emerse sono state quelle attese, senza
sorprese>>.
Maggiore consapevolezza, acquisita nel corso della riunione, in merito alle procedure
amministrative è stata apprezzata dal sindaco Flavio Stasi che ha detto: <<A seguito di questa
conferenza, saremo tutti più consapevoli del progetto e delle procedure amministrative eseguite, e
questo è positivo». Tra i temi critici evidenziati dal primo cittadino la mancanza di apertura da parte
delle aziende coinvolte riguardo a modifiche significative al progetto e il problema di un’adeguata
pianificazione del porto che non permette di concedere un quarto o un terzo del porto o comunque
di assicurare un futuro sviluppo.
Il sindaco Stasi ha altresì sottolineato come le proposte avanzate dal Comune siano rimaste
inascoltate. Stasi ha toccato anche il tema del ricorso al Capo dello Stato: una mossa dettata, a suo
dire, da presunte violazioni procedurali nella gestione del progetto. Stasi ha apprezzato l’utilizzo dei
poteri straordinari della Zona Economica Speciale (ZES), che richiedevano però la convocazione di
una conferenza dei servizi per permettere agli enti coinvolti di esprimere un parere
sull’autorizzazione unica ZES. «Il Comune avrebbe potuto esprimersi in quella sede, ma purtroppo
ciò non è avvenuto» ha aggiunto.
Nel rivolgersi ai vertici della Baker Hughes, il sindaco Stasi ha spiegato come «le interlocuzioni con
l’azienda ci siano sempre state e continueranno ad esserci», riconoscendo la serietà di Baker
Hughes, pur ribadendo che il compromesso deve essere raggiunto tenendo conto delle esigenze di
entrambe le parti. Il Sindaco ha precisato che lo spostamento di strutture marginali non può essere
considerato un’apertura significativa, ma ha lasciato aperta la possibilità di discutere soluzioni più
sostanziali, come lo spostamento di una parte della produzione.
Per la minoranza si è trattato di: «Opportunità storica per il territorio con la pianificazione
portuale»
Dal canto suo, Pasqualina Straface, capogruppo del Movimento del Territorio, ha espresso una
posizione chiara e determinata riguardo al progetto Baker Hughes, sottolineando l’importanza di
considerare questa iniziativa come un’opportunità storica per il territorio. Straface ha chiarito che la
minoranza ha richiesto con forza la convocazione di un consiglio comunale, ritenendo che questi
incontri debbano riflettere la volontà della comunità. Secondo lei, l’insediamento proposto dalla
Baker Hughes rappresenta un’occasione irripetibile per il territorio, non solo per le potenziali
ricadute economiche, ma anche per i benefici occupazionali che potrebbe portare, soprattutto in un
contesto di alta disoccupazione giovanile. Nonostante l’entusiasmo per le opportunità che il
progetto potrebbe offrire, Straface ha altresì insistito sull’importanza di garantire che l’insediamento
sia compatibile con le vocazioni del territorio, in particolare con le attività legate alla marineria di
Schiavonea e al turismo. Ha quindi rassicurato che all’interno del piano industriale della Baker
Hughes sono state fornite tutte le garanzie necessarie riguardo l’impatto ambientale, un aspetto che
il Movimento del Territorio considera prioritario rispetto a qualsiasi altro fattore. Straface ha inoltre
affrontato il tema della pianificazione delle aree portuali, facendo riferimento alle recenti riforme
del 2021 che permettono di andare oltre le norme standard in casi eccezionali come quello del
progetto Baker Hughes. Ha altresì ricordato che l’ammiraglio Agostinelli ha presentato un
documento di pianificazione strategica che potrebbe influenzare gli indirizzi futuri del porto,
sottolineando la necessità di decidere quale tipo di sviluppo si vuole per il territorio. Una delle
novità emerse durante la conferenza è stata la disponibilità espressa da Baker Hughes a considerare
la possibilità di spostare alcune attività nella zona retroportuale, una mossa che, secondo Straface,
potrebbe facilitare l’accoglienza dell’investimento. «Se questa disponibilità si concretizzerà, sarà
possibile accogliere l’investimento con la garanzia delle organizzazioni sindacali, un aspetto
cruciale per noi» ha concluso la capogruppo.
La convergenza al progetto dalle sigle sindacali:
Secondo Giuseppe Guido, segretario generale della Cgil Sibaritide Pollino Tirreno, l’incontro è
stato utile per chiarire alcuni dubbi dei consiglieri comunali. «Ho sentito un’azienda chiara sulle
ricadute occupazionali, dirette e indirette, dell’impianto che intendono costruire» ha dichiarato
Guido, sottolineando la disponibilità dell’azienda a spostare alcune parti dell’impianto non
essenziali alla produzione nella zona retroportuale, un segnale di flessibilità che potrebbe risultare
decisivo. Guido ha sottolineato come la responsabilità sia nelle mani della politica. La decisione
finale spetta al Consiglio Comunale, che dovrà esprimersi sull’opportunità di accogliere questo
investimento. «Mi aspetto che il Consiglio Comunale si riunisca presto, perché è lo spazio della
politica che deve esprimersi» ha affermato Guido, che ha sottolineato come il sindacato sia fermo
sulla necessità di sostenere l’investimento, considerandolo una «opportunità rilevante e unica per il
territorio». Giuseppe Lavia, Segretario Provinciale della CISL ha espresso un chiaro sostegno
all’investimento definendolo un’opportunità importante per il territorio. Lavia ha sottolineato come
l’investimento sia pienamente compatibile con le vocazioni locali, soprattutto dal punto di vista
ambientale. «Non c’è da scegliere tra lavoro e ambiente» ha affermato, rimarcando che il progetto
rappresenta non solo un punto di partenza, ma anche un’opportunità per l’ulteriore sviluppo di
attività economiche nell’area. Paolo Cretella, Segretario Provinciale della UIL di Cosenza, ha
ribadito la ferma posizione del sindacato a favore dell’investimento proposto da Baker Hughes.
Cretella ha sottolineato che la UIL supporta l’iniziativa non solo per le potenziali ricadute
occupazionali, ma anche per l’attenzione posta all’impatto ambientale e alla compatibilità con le
altre vocazioni del porto, come la marineria e la futura banchina croceristica. La UIL ha valutato
con grande attenzione l’impatto ambientale del progetto, una priorità data l’esperienza negativa con
precedenti imprenditori che hanno devastato il territorio. L’analisi del sindacato ha concluso che il
progetto di Baker Hughes, che coinvolge principalmente attività di verniciatura e saldatura, non
avrà un impatto ambientale significativo. Anche dal punto di vista paesaggistico le richieste del
Comune sono state chiarite, dissipando ulteriori dubbi.
Dal canto suo, il Presidente dell’Autorità di Sistema portuale, Andrea Agostinelli, ha
manifestato la sua disponibilità a discutere ulteriori investimenti per la marineria locale e per lo
sviluppo della banchina crocieristica, due settori cruciali per il futuro del porto e della comunità.
Queste aperture sono state viste come segnali positivi, soprattutto in un contesto in cui la
trasparenza e la chiarezza sono fondamentali per prendere decisioni informate.
Prospettive occupazionali:
L’incontro ha inoltre chiarito le prospettive occupazionali al fine di coinvolgere circa 180 lavoratori,
da fare assumere direttamente da Baker Hughes.