La donazione è un atto volontario. Un gesto importante che può
salvare altre vite ma di cui si parla troppo poco. Un tema sul quale da
anni ASIT – Associazione Sud Italia Trapiantati stimola la
conoscenza e il dibattito, argomento del seminario “Donare per
ricevere: questo strano gioco di parole” svoltosi ieri negli spazi del
liceo scientifico “G.B. Scorza” di Cosenza.
Un incontro informativo rivolto alle quinte classi del liceo cittadino,
già sede del progetto pilota Pre.Di.Re. sulla prevenzione e diagnosi delle
malattie renali, realizzato con la collaborazione della sede provinciale
dell’Avis per sensibilizzare i giovani sul valore etico e sociale della
donazione.
Inizio alle 9.30 con il saluto del dirigente scolastico Aldo Trecroci,
a cui ha fatto seguito l’intervento della presidente dell’Asit Rachele
Celebre, la quale, affiancata dalla vicepresidente Angela Pastore, ha
spiegato e motivato l’iniziativa a circa un centinaio di studenti, suddivisi
in due turni per ragioni di spazio.
Sulle modalità in cui avviene la donazione degli organi si è
espressa con competenza la dott.ssa Maria Vigna, anestesista e
rianimatrice all’Azienda Ospedaliera di Cosenza, che ha esplicitato il
processo scientifico e legale legato ad essa.
Significativa la testimonianza della prof.ssa Alessandra Crispini,
che da “trapiantata” ha messo in rilievo l’esperienza umana e sanitaria
di cui è stata involontaria protagonista, ma che le ha lasciato un
sentimento di profonda gratitudine nei confronti del donatore e
dell’equipe medica che l’ha seguita.
Sui benefici, personali e collettivi, di un gesto abbastanza
semplice come donare il sangue, si è invece soffermato Amleto Pastore,
volontario dell’unità di raccolta Avis di Cosenza e abituale donatore:
donare, ha affermato, significa dare il proprio contributo al benessere e
alla guarigione di persone che, per cause diverse, si trovano in
condizioni di sofferenza, aiutandole a ritrovare una vita normale.
È questo il messaggio che Asit e Avis hanno voluto lasciare agli
studenti ormai sulla soglia della maggiore età e pertanto più pronti a
recepire il significato di una scelta che può fare la differenza.