Immaginate un bambino che da anni sta male: ha la febbre, ha la tosse, non riesce in alcun modo a
guarire. Entrambi i genitori soffrono e ritengono che il responsabile sia il farmacista che non fornisce i
medicinali necessari a guarire il loro figlio dal pessimo stato di salute in cui versa. Poi c’è lo zio: con un
megafono in mano, è sul balcone ed urla a squarciagola che va tutto bene, afferma che il bambino gode di
un’ottima salute. Infine, c’è il nonno, seduto in un angolo, lasciato in disparte, ormai da anni mentre
blatera che il problema vero è il medico. “È lui – afferma – il vero responsabile perché non ha capito cosa
ha il bambino e prescrive farmaci che non servono”. Nonostante la sua saggezza, non lo ascolta nessuno.
Questa è la grande famiglia di Corigliano-Rossano, la terza città della Calabria, riunita ieri al centro
d’eccellenza. Sempre più numerosa, sempre più consapevole di un progetto di ammodernamento della
Statale 106 tra Sibari e Coserie che, più si conosce, e più non piace. Non piace solo ai proprietari terrieri
interessati dal passaggio del tracciato. Non piace praticamente a tutti. “È indigeribile!”.
Così se la candidata a sindaco On. Pasqualina Straface chiarisce in modo netto che chiederà una revisione
di questo progetto poiché non è ammissibile che l’attraversamento sull’area urbana di Corigliano preveda
un “ponte” di oltre un chilometro il Sindaco Flavio Stasi dichiara che nella prossima conferenza dei servizi
già convocata per il prossimo maggio il Comune di Corigliano-Rossano darà un parere negativo sul
progetto.
Un progetto che è stato letteralmente bocciato dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e che non si
capisce quanto costerà. Nel 2021 costava 471 milioni di euro. Nel 2022 il costo era salito a 560 milioni di
euro mentre nel 2023 il costo del progetto di fattibilità tecnico economico è stato fissato a 975 milioni di
euro più IVA. Praticamente più del doppio del costo stabilito 3 anni fa… E c’è da dire che non siamo ancora
nelle condizioni di avere un progetto definitivo esecutivo che, semmai dovesse rispettare tutte le
prescrizioni necessarie ad ottenere la verifica di ottemperanza, salirebbe certamente almeno a 2 miliardi.
Un progetto, infine, di 32 chilometri diviso in 2 lotti. E quando è stato chiesto di vincolare la realizzazione
dell’opera al finanziamento ed all’approvazione di entrambi i lotti (al fine di non lasciare sul territorio
incompiute), l’Anas Spa ha risposto testualmente: “Le risorse per la realizzazione del progetto sono
autorizzate ai sensi dell’art. 1, comma 51, della legge 29 dicembre 2022, n. 197”. Significa, semplicemente,
che il vincolo non lo mettono…
Così il Consiglio Direttivo dell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” assiste
interdetto ormai da anni a questo scempio e si chiede: ma cosa altro deve accadere prima che tutta la
classe politica dirigente di Corigliano-Rossano chieda e pretenda la rimozione dei dirigenti di Anas Spa in
Calabria, responsabili di questo disastro..?
LE GRAVI RESPONSABILITÀ DELLA POLITICA CHE ANCORA TIENE IN PIEDI I DIRIGENTI DELL’ANAS IN CALABRIA
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