Nella seduta di mercoledì 7 agosto, il Consiglio comunale di San Giovanni in Fiore ha approvato le osservazioni definitive al Piano strutturale comunale. È dunque compiuto l’ultimo passaggio prima dell’imprimatur della Regione Calabria, con cui il Comune – come ha precisato il coordinatore dello stesso Piano, il professore ordinario Giuseppe De Luca, direttore del dipartimento di Urbanistica dell’Università di Firenze – avrà di conseguenza un confronto tecnico e politico per il varo di questo strumento urbanistico.
La sindaca di San Giovanni in Fiore, Rosaria Succurro – che nel proprio intervento ha ringraziato la sua giunta e il Consiglio comunale, il coordinatore De Luca, i tecnici coinvolti e i dirigenti del municipio – ha espresso grande soddisfazione per il risultato raggiunto. «Passeremo, passerete tutti quanti alla storia – ha affermato la sindaca – per questo. Un Piano c’è da dire, lo diceva il professore De Luca, che era del 1999 nell’ultima versione e che aveva comunque ad oggi creato anche danni all’economia delle case dei sangiovannesi, visto il valore catastale irrisorio rispetto ai costi di costruzione realmente sostenuti dai nostri emigrati. Era necessario, anzi fondamentale, che si rimettesse mano al Piano».
«La politica – ha aggiunto Succurro – determina anche processi economici, sociali e culturali dei luoghi. Noi oggi, con questo documento, lo stiamo facendo. L’approvazione del Piano ridisegna San Giovanni in Fiore, la San Giovanni in Fiore del futuro, senza colate di cemento ma in armonia con il contesto silano in cui si immerge, quello di cui ha parlato proprio il professore De Luca con riferimento alla Sila badiale, di cui siamo orgogliosi abitanti. È un Piano – ha rimarcato la sindaca – partito dal basso incontrando i tecnici, i cittadini semplici, le scuole, sì anche le scuole, che hanno dato un grosso contributo».
Nell’aula consiliare, De Luca ha illustrato la struttura del Piano e ha evidenziato il successo del relativo iter in virtù del livello di partecipazione dei cittadini, con 166 osservazioni approvate in toto, che – ha specificato lo stesso urbanista – rappresentano «quasi il 74 per cento di quelle arrivate».