«Il Piano strutturale comunale è in dirittura d’arrivo, terminata la consultazione dei portatori di interessi prevista dalla legge. Si tratta di uno strumento fondamentale per lo sviluppo del territorio, che ne valorizzerà le vocazioni e consentirà di archiviare la prassi della cementificazione, tra i più grandi errori del passato». Lo afferma, in una nota, la sindaca di San Giovanni in Fiore, Rosaria Succurro, che sottolinea: «Ringrazio tutti i tecnici che ci hanno lavorato e la loro guida, il professore De Luca, per aver concepito un Piano all’avanguardia, fondato sulla tutela dell’ambiente, sulla sostenibilità complessiva e sul potenziale turistico locale». «Abbiamo ridotto le vecchie aree edificabili di oltre il 60 per cento.
Liberate da previsioni di trasformazione, esse ritorneranno ad avere un alto potenziale di crescita produttiva», precisa il coordinatore del Piano, Giuseppe De Luca, ordinario di urbanistica nell’Università di Firenze, direttore del dipartimento di Architettura e coordinatore del dottorato di ricerca in Urban Future Studies. «In Italia, le imprese innovative – continua il coordinatore – sono collegate alla riscoperta dell’artigianato, dell’enogastronomia, dell’agricoltura sostenibile dove vale il luogo, l’ambiente, e al recupero delle tradizioni locali che, in un mercato reso locale da Internet, non ha più bisogno delle intermediazioni commerciali. Il Piano è stato predisposto come una griglia di opportunità, una sorta di album contenente progettualità per rispondere ai bandi della programmazione regionale, nazionale ed europea.
Il Piano adottato sembra sia stato bene interpretato dai cittadini, dalle associazioni e dalle istituzioni che hanno interessi nel territorio comunale. Sono state 244 le osservazioni arrivate nei tempi previsti dalla legge. La gran parte di queste sono state dichiarate accoglibili, in toto o in parte, dal gruppo tecnico, perché – chiarisce De Luca – aiutano ad aumentare lo spessore del Piano nell’affermare la qualità del territorio sia urbano che rurale, e anche a meglio concepire l’infrastrutturazione del territorio. Le altre sono state dichiarate non accoglibili per vari errori o perché in contrasto con il Piano adottato e con le indicazioni dei documenti di programmazione territoriale della Regione Calabria.
Soprattutto, sono state dichiarate non accoglibili perché chiedevano riconoscimenti edificatori in zone agricole prive di urbanizzazioni primarie». Dopo questo passaggio tecnico, la giunta comunale trasferirà il Piano alla valutazione della commissione consiliare Ambiente e Territorio. Poi, il documento arriverà in Consiglio comunale per l’approvazione finale.