11 province con oltre 1.000 casi per 100.000 abitanti. Flop 4/a dose. ‘Follia abbandono mascherina al chiuso’
Dopo il netto calo della scorsa settimana, tornano a salire i nuovi casi di Covid-19 in Italia.
Dal 20 al 26 aprile sono stati il 22,7% in più rispetto alla settimana precedente, passando da 353.193 a 433.321.
Sono 11 le province con un’incidenza superiore a 1000 casi per 100.000 abitanti e in tutte le Regioni si registra un incremento percentuale dei nuovi casi: dal +2,9% del Piemonte al +44,8% della Basilicata.
In Puglia nella settimana dal 20 al 26 aprile si è registrato un nuovo importante incremento dei contagi Covid, +38,2%. Lo rileva il nuovo monitoraggio della Fondazione Gimbe.
Aumenta anche il numero dei tamponi effettuati, che passano da 2.294.395 della settimana 13-19 aprile a 2.563.195 della settimana 20-26 aprile, con una crescita dell’11,7%.
“FOLLIA ABBANDONARE LE MASCHERINE”
“I dati mostrano che la circolazione del virus, già molto elevata, è addirittura in aumento rispetto alla scorsa settimana. La media dei nuovi casi giornalieri è risalita a quasi 62 mila, il tasso di positività ai molecolari ha superato il 18% e il numero di positivi, ampiamente sottostimato, supera 1,23 milioni. Con questi numeri, se è ragionevole mandare in soffitta il green pass che ha esaurito il ruolo di spinta gentile alla vaccinazione, sarebbe una follia abolire l’obbligo di mascherina nei locali al chiuso, in particolare se affollati o scarsamente aerati, e sui mezzi pubblici”. Così Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, rispetto alle novità previste dal Primo Maggio.
LE QUARTE DOSI DI VACCINO SOMMINISTRATE FINORA
Al 27 aprile sono state somministrate 104.049 quarte dosi a immunodepressi. In base alla platea ufficiale composta da oltre 791.000 persone, il tasso di copertura nazionale è del 13,1% con nette differenze regionali: dal 2,5% della Calabria al 47,8% del Piemonte.
Tra over 80, pazienti fragili di età compresa tra 60 e 79 anni e ospiti delle RSA ( in tutto circa 4,4 milioni di persone) sono state somministrate 122.041 quarte dosi e il tasso di copertura nazionale è del 2,8% con nette differenze regionali: dallo 0,6% dell’Umbria al 5,3% dell’Emilia-Romagna.
“Il clamoroso flop delle quarte dosi nelle persone immunocompromesse – commenta il presidente Gimbe Nino Cartabellotta – deve far riflettere le Istituzioni, in particolare considerata l’ulteriore estensione della platea ad altri 4,2 milioni di persone tra le quali arrancano le somministrazioni”. Innanzitutto, prosegue, “serve un’incisiva campagna d’informazione sia per sensibilizzare la popolazione a rischio di malattia grave sull’efficacia del secondo richiamo, sia per contrastare il generale senso di stanchezza nei confronti della campagna vaccinale. Ma l’informazione deve essere integrata – conclude – con strategie di chiamata attiva, visto che le Asl dispongono di tutti i dati delle persone inserite nella platea”.
LA CAMPAGNA VACCINALE
Quanto alle terze dosi, ne sono state somministrate 39.288.115 con una copertura nazionale dell’84,1% ma con nette differenze regionali: dal 79,1% della Sicilia all’88,4% della Valle D’Aosta. Sono 7,41 milioni le persone che non hanno ancora ricevuto la terza dose, di cui: 1,83 milioni candidati a riceverla subito e 5,58 milioni di guariti da meno di 120 giorni che non possono riceverla nell’immediato. L’88,1% della popolazione ha ricevuto almeno una dose e l’86,5% ha completato il ciclo vaccinale. Sono 6,89 milioni, invece, i non vaccinati, di cui 2,75 milioni di guariti, protetti quindi solo temporaneamente. Infine, nella fascia tra 5 e 11 anni 1.382.985 hanno ricevuto almeno 1 dose di vaccino (di cui 1.253.014 hanno completato il ciclo vaccinale), con un tasso di copertura nazionale al 37,8% e nette differenze regionali: dal 20,5% della Provincia Autonoma di Bolzano al 53,7% della Puglia.