Prosegue inesorabile il percorso che porterà all’accorpamento del polo museale e del parco archeologico di Capocolonna a Sibari, che di fatto lo amministrerà, secondo la riforma voluta dal Ministro Sangiuliano.
Senza inutili giri di parole e con estrema chiarezza bisogna sottolineare che si tratta della ennesima insopportabile mortificazione per tutta la comunità crotonese oramai palesemente ignorata e calpestata anche nei suoi interessi legittimi e basilari.
E se tutti gli indicatori sulla qualità della vita nella provincia di Crotone riportati nelle rilevazioni nazionali collocano la nostra provincia in ultima posizione sulla base di dati oggettivi che certificano le gravi carenze con cui siamo costretti a convivere, fa ancora più male dover assistere alla spoliazione delle poche risorse che potrebbero rappresentare solide basi su cui ripartire.
Una riforma che prevede per strutture museali e parchi archeologici che fanno registrare numeri di visitatori importanti a livello nazionale l’accorpamento con un luogo lontano, senza collegamenti facilmente fruibili, appare totalmente insensata.
O forse questa scelta per qualcuno un senso ce l’ha.
La domanda sorge spontanea: cui prodest? Speriamo che non si ripeta il copione per il quale il futuro della comunità viene svenduto per l’interesse di pochi, ma questo non sarà difficile scoprirlo.
L’unica cosa certa è che la classe politica eletta di cittadini crotonesi non fa minimamente gli interessi dei cittadini crotonesi ed è giunto il momento di prenderne atto, affinché ognuno venga richiamato alle proprie responsabilità.
Esprimiamo tutto il nostro dissenso rispetto a queste scelte e ci opporremo strenuamente, insieme ai cittadini ed a tutti coloro che hanno a cuore le sorti della comunità, ad ogni tentativo di scippare il nostro futuro.