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Sapete che c’è?
C’è che in tempi aridi di gioia di vivere, di amori sterili, e purtroppo orfani di rispetto verso il nostro prossimo, non sappiamo quasi più che cos’è, e cosa vuol dire umanità.
Senza di essa, non ci può essere amore, né sincero e totale rispetto nei confronti di chi ci sta accanto, perché è proprio l’umanità la chiave che ti permette di entrare in tutti i cuori.
Da dove iniziare dunque?
E perché non da San Valentino, la festa degli innamorati per eccellenza, e quindi anche dell’amore assoluto?
Da Sanremo a San Valentino, nel segno del rispetto verso l’amore.
Perché l’amore non è solo un sentimento, l’amore è il sentimento per eccellenza.
È la grande ed universale forza che tutto muove, che tutto può, che arriva ovunque ed a chiunque.
L’amore è vita, è donarsi, l’amore è ricevere, ma soprattutto e prima di tutto rispettare il prossimo.
Laddove non alberga il rispetto per l’altro, inteso nel più ampio significato e valore del termine, non vi può essere amore.
Chi ama rispetta, chi non rispetta non ama. Ecco, secondo noi di Libere Donne, rispettare, accettare e condividere, rappresentano le più alte e nobili forme d’amore che esistono. E riteniamo molto importante e positivo il messaggio che molti giovani hanno voluto lanciare attraverso le loro canzoni, in occasione del Festival di Sanremo.
Un evidente messaggio di maturità, di consapevolezza, e se vogliamo anche di ribellione morale.
Una sorta di totale apertura al mondo, accompagnata dalla richiesta e dalla necessità di essere ascoltati, capiti, aiutati a combattere e superare i disagi ed i malesseri esistenziali dei nostri tempi. Hanno cantato i sentimenti malati, confusi ed abusati, il malessere di vivere, la solitudine interiore e la paura d’amare e di essere amati.
La depressione.
È arrivato il momento di insegnare ai nostri giovani il fondamentale valore che riveste il rispetto verso l’amore, in tutte le sue diverse forme e sfaccettature.
Un messaggio che, per quanto ci riguarda, diffonderemo molto presto anche nelle scuole del nostro territorio.
Ce n’è tanto bisogno.