“La voce di Giovanna è la forza di una donna padrona del suo destino, che sa raccontare di un cammino nel buio, che sa affrontare mondi capovolti con ardore e coraggio. Sacerdotessa dell’amore e Madre di sogni giganti capaci di generare coraggio e speranza….. in questa raccolta di poesie c’è un grande rispetto della trama della vita, “dell’immensa bellezza dell’esistere”.
Nicolò Bongiorno
Centoventicinque poesie d’amore scritte tra il 2013 e il 2017, in un periodo di profondo cambiamento e di grande riflessione, Giovanna La Vecchia, alla sua prima pubblicazione di una silloge di poesie, racconta una storia d’amore, in ogni sua fase, tra la bellezza e lo sconcerto di un sentimento incontenibile, quale solo l’amore può essere. Una forma di espressione duale, quella dell’uomo e quella della donna, dinanzi alla stessa esperienza. Un’unica storia, quella di tutti, un viaggio dentro quello sconosciuto ed ingestibile luogo chiamato “cuore”. Da questo punto di partenza un unico racconto di sentimenti differenti, a volte coesistenti, che portano inevitabilmente ad una incomprensione con minuscoli, impercettibili, quasi sempre inevitabili conflitti. Troppo spesso i tempi non coincidono e dinanzi alla totalità e complessità dell’uno appare l’indifferenza e la lontananza dell’altro, il distacco dalla realtà dell’uno o dell’altro e il giudizio che giunge a definire ciò che mai potrà essere definito. “L’amore non ha bisogno di essere compreso, ma di essere vissuto, liberi da ogni peso e da ogni condizionamento. Siamo capaci di ciò, ma troppo spesso manca la volontà e la pazienza, sentimenti che implorano, non chiedono, un impegno, il più grande che la vita esige. Non ci sono sconti o promozioni, offerte speciali o prezzi a buon mercato. E’ un lavoro duro quanto la pietra la cui ricompensa ha la consistenza di una piuma e l’odore di un biscotto. Ma per fortuna o per dannazione, spesso o quasi sempre, l’amore permane in ognuno di noi al di là della nostra volontà ed indipendentemente dalle azioni che compiamo. Siamo esseri perfetti per amare”.
L’amore inteso come visione della vita, percorso dentro e fuori di sé, approccio con ogni cosa vivente e non, dono nel porre lo sguardo sull’altro, ma principalmente su se stessi, poiché indispensabile ritrovarsi pronti ad affrontare in primis il proprio vissuto con dignità, forza e coraggio. “SE perdo ME” è un canto che ogni essere umano dovrebbe saper cantare, l’invito dell’autrice è almeno a provare, poche note sono necessarie nella vita di ognuno di noi, intorno a queste si può costruire poi il canto della propria vita, a volte intonato in solitaria, più spesso meravigliosamente impostato a due voci, per una melodia non sempre perfetta, magari con qualche stonatura, a volte malinconica e stanca….l’amore è un impegno, è una scelta quotidiana, è la conferma d’ogni istante ed esige una pratica, poiché di parole è pieno il vento.
Nata a Crotone nel 1969 Giovanna La Vecchia si trasferisce a Roma a quindici anni, dove conclude gli studi, lavora e rimane per 28 anni. Giornalista, scrittore, capo ufficio stampa, pubblica il suo primo romanzo nel 1998, la biografia “Le apparenze”, vincitore di 17 premi letterari su tutto il territorio nazionale. Ed è subito un caso mediatico. Successivamente pubblica “Skandha – Storia di un viaggio”, il racconto della sua esperienza in India. E ancora racconti, poesie, favole, prefazioni, recensioni, guide turistiche, Giovanna La Vecchia scrive di tutto e su tutto, politica, arte, cultura, sociale, musica, cinema. Molte le inchieste che portano la sua firma per quotidiani e periodici a livello nazionale, decisivo il suo contributo alle comunità di ragazze-madri. Molto apprezzati i suoi reportage per il settimanale “I viaggi di Repubblica”.
Madre di tre figlie, Chiara, Maria ed Iris, oggi vive in Svizzera dove organizza corsi di “Inventastorie” creando con i piccoli partecipanti favole per bambini corredate da illustrazioni.
Da sempre sua fonte di ispirazione sono i viaggi in giro per il mondo, le persone conosciute in terre lontanissime, gli amici, la natura, i sentimenti. Innamorata della vita, entusiasta, instancabile nel suo cercare la gioia in ogni cosa ed in ogni dove.
Rientrata per un breve periodo nella sua terra del sud, Crotone, Giovanna La Vecchia collabora con il Quotidiano del Sud, grazie al quale viene in contatto con un mondo culturale locale di grandissimo valore e spessore. Da subito l’idea di approfondire questa realtà profonda e ricca di contenuti, coinvolgendo gli artisti locali nelle sue iniziative. Nasce così l’idea di presentare “SE perdo ME” con una serata speciale, dove diverse forme artistiche si incontrano per comunicare lo stesso messaggio: un’unica straordinaria visione della vita. L’entusiasmo è contagioso. Così inizia la collaborazione con Santo Vazzano, presidente del consorzio Jobel che gestisce il Museo e i giardini di Pitagora dove l’evento viene organizzato, Antonella Marazziti, giornalista e moderatrice della serata, Antonino Romanò, presente con tre sue opere pittoriche, OfficinaKreativa, che ha creato appositamente per la presentazione una installazione audiovideo, il maestro liutaio Giuseppe Mungari che ha musicato con creazione originali le poesie della silloge “SE perdo ME”, Andrea Giuda, attore ed interprete delle composizioni, Giusy Mellace, attrice, Floriana Mungari, cantante.
All’evento parteciperà Nicolò Bongiorno, regista, sceneggiatore, conduttore e autore televisivo, che ha redatto la prefazione al libro e l’editore Antonio Stango, presidente della LIDU (Lega Italiana dei diritti dell’uomo).