Sarò molto diretta.
Abbiamo aperto un’associazione a nome di Giuseppe Parretta, ucciso dalla criminalità organizzata, ma in tanti a Crotone, evidentemente, lo hanno già dimenticato. E mi riferisco nello specifico, al variegato mondo politico crotonese che, sino a questo momento, ha disatteso tutte le promesse che aveva fatto, che mi aveva fatto: permettere l’apertura della sede dell’associazione “Giuseppe Parretta”. Una associazione costituita da giovani, proprio come lo era mio figlio. Mio figlio non è stato ucciso, perché non ha esitato, ha sacrificato e offerto la sua giovane vita per salvare la sua famiglia. Il suo grande cuore ed il suo grande coraggio, devono essere premiati.
E non soltanto a parole. Ne ho sentite tante, troppe, e onestamente mi sono stancata, e non credo più a nessuno. Giuseppe rappresenta perfettamente un nuovo modello di uomo da presentare ai giovani di oggi, un modello ed un esempio da seguire che non è quello del bullismo, delle baby gang, e di uomini che uccidono moglie e figli. Ma purtroppo, siamo ancora sulla strada sbagliata. E allora torno indietro nel tempo. Eravamo in tantissimi cinque anni fa al funerale di mio figlio, che molto naturalmente si è trasformato in una ribellione civica e morale.
Non mi avete lasciata sola allora, non lasciatemi sola neanche adesso che ho ancora tanto bisogno di tutti. Facciamo insieme qualcosa di utile per i nostri giovani, soprattutto quelli persi e deboli, realizziamo un posto di aggregazione che contenga in se dei forti valori morali, con l’obiettivo di toglierli dalla strada, dalla violenza, e dallo spaccio. La mia esplicita richiesta di aiuto e collaborazione è rivolta a tutte le forze politiche presenti sul nostro territorio: dai consiglieri comunali e provinciali, al sindaco, agli assessori comunali, al presidente della Provincia di Crotone, ed ai segretari dei partiti. Anche chi, come Lega e Forza Italia hanno promesso impegno che però non si è ancora concretizzato.
La politica e le istituzioni non possono far finta che tali, difficili problematiche sociali non esistano, ed in quanto tali andrebbero affrontate, e se pur in parte risolte. Non ricordatevi di noi cittadini solo quando è il momento di chiedere voti. Non illudetevi, non illudeteli che un altro modello di città è possibile, ma poi però non lo si realizza. La sede dell’associazione “Giuseppe Parretta” ci è stata assegnata anni fa, ma purtroppo mai consegnata a causa di un “dispetto” da parte di un dirigente, che non è evidentemente riuscito a corrompermi…
Allora mi chiedo, come può un’istituzione che dovrebbe rappresentare la legalità nell’assegnazione di alloggi popolari, infliggere gratuitamente un’altra, pesante pena da sopportare ad una mamma che vuole solo fare applicare la legge in memoria del proprio figlio ucciso da un criminale? A voi che rappresentate e governate la nostra città, giro la mia domanda. Rifletteteci un po’, e poi, se pensate sia il caso di lavorare anche per il futuro dei nostri giovani, nel nome di Giuseppe, fatelo.
Caterina Villirillo Presidente Libere Donne Crotone