In questi giorni , sempre più spesso , sento parlare del Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza , anche in ambiti e in contesti normalmente non deputati a questo scopo, come i social. A dire il vero ne sento parlare soprattutto in negativo, lamentandosi in molti che nel PNRR non sia mai menzionata la città di Crotone. Cosa che , pur corrispondendo al vero, è falsa. Il PNRR , come molti sanno o dovrebbero sapere, non è il conteggio della massaia , alle prese con la spesa quotidiana, ma è , o meglio ancora ambisce ad essere un piano strategico per rilanciare l’Italia. E’ un piano in cui sono state delineate le grandi linee degli interventi da attuare in tutto il paese da qui al 2026 e Crotone, se si sa leggere, è presente, se è vero com’è vero che in quel piano verranno privilegiate le aree che presentano un altro tasso di abbandono scolastico, un alto tasso di disoccupazione, un’alta presenza di giovani che non studiano e che non lavorano, le aree che hanno un alta concentrazione di siti inquinati e che hanno strutture urbane fortemente mortificate con la presenza di periferie umiliate e mortificate .
A questo riguardo essendo ormai , negli ultimi tempi, divenuta la lettura del PNRR una mia lettura ricorrente e abituale ricordavo , e non vi nascondo con meraviglia, d’aver trovato menzionata la città di Crotone tra le 269 pagine del piano, e precisamente a pagina 165 che riporto integralmente nella parte che ci riguarda “ – Hub urbani e linee metropolitane per lo sviluppo della mobilita sostenibile : gli investimenti riguardano 9 progetti che mirano allo sviluppo ,ala riqualificazione, all’accessibilità e all’efficientamento energetico di stazioni e nodi ferroviari , che fingono da hub di mobilità , e di fermate di liee metropolitane (tra cui Villa San Giovanni, Messina Centrale e Messina Marittima, Benevento , Caserta, Bari Taranto , Lecce , Crotone , le stazioni della linea L2 della metropolitana di Napoli e la nuova fermata di Santa Maria di Settimo – Montalto Uffugo )” .
Forte di questa scoperta e del fatto che Rete Ferrovie Italia avesse ritenuto la stazione ferroviaria di Crotone idonea ad essere inserita nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per renderla “fulcro dell’abitato , per rigenerare la vita dell’area e del quartiere in cui si trova” , non vi nascondo che , come si usa dire, ho preso la palla al balzo e mi sono convinto che questa potrebbe e può essere l’occasione giusta per ripensare tutta l’area che parte da Piazzale Stazione e arriva a Piazza Pitagora. Quella che segue la mia idea progettuale che espongo e illustro per sommi capi anche se l’ analizzo da diverse settimane e credo di averla approfondita anche nei particolari La prima cosa da fare . Creare il prolungamento del viale Stazione per rompere l’isolamento della stazione e, in parte , dell’autostazione della ditta Romano e in questo modo permettere , con la realizzazione di un ponte che attraversa la strada statale 106, l’immissione nel quartiere San Giorgio che, a questo punto, diverrebbe un ulteriore entrata della città . La terza in mezzo tra l’entrata Nord e l’entrata Sud
Si tenga presente tra l’altro , per rafforzare il mio ragionamento, che rendicontando, definitivamente, il Contratto di Quartiere di Fondo Gesù lo stesso , in automatico, potrebbe diventare un Piano di Recupero Urbano sempre dello stesso quartiere con risorse che a me, da ricordi , risultano da tempo giacenti presso Cassa Depositi e Prestiti .
Strumento , il PRU, che si affiancherebbe ai due PRU del quartiere Marinella e del quartiere Sant’Antonio, da utilizzare , a sua volta , per rafforzare e rinforzare in termini di forza progettuale e di risorse Agenda Urbana , intervento previsto in gran parte nel quartiere di Via Acquabona. E da utilizzare per rafforzare financo la progettualità e le risorse di Antica Kroton , essendo previsto anche in questo ennesima rimodulazione una parte dell’intervento nel quartiere di Via Acquabona . Di Antica Kroton , in ogni caso e senza polemica alcuna, a parere del sottoscritto, risultano sempre da recuperare i 39.000.000,00 di euro che la Regione Calabria utilizzò per pagare la prima tranche del debito sanitario regionale e che male ha fatto il sindaco a non far inserire all’atto della firma della rimodulazione o quanto meno di non averne chiesto conto . Quartiere di Via Acquabona nel quale sono previsti ulteriori interventi con una parte delle risorse della sentenza Syndial , quella per intenderci che assegnava alla città di Crotone 70.000.000,00 di euro, e precisamente di quella parte di risorse che serviva a ristoro per i danni ambientali alla comunità crotonese che ammontano a 20.000.000,00 di euro e che a mio parere potrebbero tutte essere destinate nella rigenerazione urbana di quel quartiere . Una piccola parte di quelle risorse sono state già destinate in quell’area dal commissario straordinario Belli e che solo il futuro commissario potrà confermare e gestire -a quando la nomina del nuovo commissario straordinario?- . Detto per inciso nel quartiere Acquabona quasi tutti i terreni sono gravati da usi civici , quindi beni della collettività , la qual cosa potrebbe dare la stura per nominare un perito o una squadra di periti demaniali per censire e mettere in ordine e in rete tutti i beni gravati da usi civici e non solo quelli , risultando tra l’altro la nomina del perito o dei periti demaniali propedeutica , assieme al Piano Comunale di Spiaggia e al Piano Regolatore del Porto, all’adozione del Piano Strutturale Comunale .
Tutta questa progettualità potrebbe creare le condizioni per ripensare l’area Stazione , come ricucitura e riammagliamento naturale tra centro cittadino e gran parte delle periferie cittadine e per ripensare ,contemporaneamente, l’area Porto come water front , una volta liberate le aree retro portuali dalle servitù militari, per inserirla in un quadro d’insieme coerente anche con la progettualità prevista nel Contratto Istituzionale di Sviluppo sull’ ex area Sensi da collegare , a sua volta , alla rigenerazione urbana dell’ area che parte dal bar Sirena del Mare e arriva sino all’area ex Piscina Coni .
E con queste idee e con queste progettualità , in parte esistente, la città potrebbe presentarsi e candidarsi , con tutti i suoi rappresentanti istituzionali, ai tavoli decisori del PNRR e della programmazione europea 2021 / 2027, programmazione, lo ricordo a me stesso, già avviata da tempo , in maniera credibile e ambiziosa , per avere l’attenzione e l’interesse che merita e che è scritta , neanche velatamente, nelle carte licenziate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. E non con il solito cappello in mano sperando in decisioni e provvedimenti altrui e calati dall’alto .
A quei tavoli , una carta del genere, vale la pena giocarsela . Senza retorica . E senza enfasi. E , soprattutto , senza lamenti . E senza piagnistei. Presentandoci per quello che siamo. Crotone . Semplicemente Crotone.
Giovanni Lentini