Così come abbiamo anticipato nella nota di questa mattina, sono ancora attualmente in corso le lavorazioni di ripristino delle perdite accorse sulla condotta del DN2200 in agro del comune di belvedere Spinello. In tarda mattinata si è già concluso l’intervento sul tratto in acciaio all’interno di una camera di manovra con l’ausilio di una resina epossidica bicomponente che necessita di idonei tempi di indurimento per diventare efficace. Stesso prodotto è stato anche applicato su una delle due altre perdite accorse in sezioni differenti sul tratto interrato in c.a. dove si è dovuto procedere ad effettuare preliminarmente lo scavo con i mezzi consortili. Nelle prime ore della mattinata di domani, stante la tempistica necessaria alla resa del prodotto epossidico, si procederà a completare gli interventi effettuando il getto di calcestruzzo per il confinamento della tubazione e far ripartire, con la cautela di cui necessita un impianto vecchio e malato, l’erogazione dell’acqua nella condotta. Le operazioni si sono e si stanno svolgendo in contemporanea sin dalle prime luci dell’alba di oggi per limitare il più possibile la tempistica e ripristinare al più presto il servizio.
In questi ultimi anni ho sempre prima sollecitato e dopo ringraziato la stampa che (quasi unanime) ha cercato di compiere uno sforzo per comprendere dinamiche e tematiche comunque complesse per i non addetti ai lavori. Questo sforzo, nel solco tracciato dall’Associazione Nazionale Bonifiche ed Irrigazioni, ci ha permesso di accrescere le nostre sensibilità verso i consorziati, che “pagano” i loro servizi, e verso la cittadinanza tutta. Troppe volte siamo rimasti persuasi che potesse averci aiutato nei tavoli di concertazione regionali e ministeriali dove abbiamo sempre cercato (e trovato) l’alleanza stretta con i comuni. Dimostrazione plastica ne è la continua collaborazione nella presentazione sia dei piani triennali che quelli annuali e di opere di manutenzione straordinaria. In queste foto che alleghiamo è ancora una volta possibile dedurre, per chiunque, che una rete datata 1970 si può “manutenere” solo grazie a tecnici ed operai che ci mettono l’anima… …e non voglio aggiungere nulla su questo argomento che è comunque centrale. Ciò che reputo opportuno aggiungere è che spero proprio che l’ennesima interruzione degli ultimi mesi della fornitura idrica per la città di Crotone, questa volta con ben tre “rotture“ ci deve doverosamente indurre, tutti assieme, cioè insieme agli altri enti interessati a vario titolo, di effettuare analisi puntuali dello stato dell’arte per mettere in atto una possibile strategia a medio e a lungo termine, che possa dare risposte concrete ai disagi che si manifestano in presenza delle interruzioni della fornitura.
Come sempre abbiamo detto per altri ambiti ( agricolo) non è un problema di mancanza di acqua. Semmai, e lo diciamo pure in modo cruento, il problema è la mancanza di investimenti infrastrutturali nella nostra provincia. Siamo di fronte, in questo tratto di condotta di circa 9 km, ad un opera che è datata appunto 1970. La stessa situazione la si riscontra nel tratto di condotta di circa 18 km gestita dal nucleo industriale di analoga vetustà. In entrambe le condotte si accertano l’utilizzo di materiali oramai superati, ma che soprattutto presentano un elevato grado di usura. Sarebbe cosa buona giusta sostituire o meglio parallelamente rifare la tubazione per consentire una fornitura non più promiscua con gli altri utilizzi dell’acqua. Recentemente abbiamo visto gli sforzi del Consorzio che da anni propugnava per il comune di Isola e Cutro alcune soluzioni di tipo tecnico, essere premiati in quanto la Regione ha finanziato una condotta non più promiscua, solo per il potabile per il comune di Isola e la realizzazione di una vasca di accumulo per il comune di Cutro che consentirà la distribuzione dell’acqua anche in presenza di interruzione per rottura.
Anche per Crotone il Consorzio ha prospettato alcune idee che possono far superare le difficoltà. Già da molti anni in caso di interruzione il Consorzio ha provveduto con una presa di soccorso ad alimentare la città di Crotone dalla vasca di Trafinello che dipende dalla più ampia diga di Sant’Anna. La fornitura è di circa 120 litri al secondo, quindi non bastevole per tutta la città. In breve o si mette mano alla condotta principale nelle parti più vetuste ed ammalorate o si mette mano alla condotta di soccorso, ampliandola e consentendo la totale fornitura. Tertium non datur. Cosi come per correttezza si deve risegnalare un altro possibile problema che si potrebbe presentare nel futuro. La centrale di Calusia gestita da A2A, ha 2 turbine idroelettriche che, come tra l’altro è già successo nel passato, potrebbero subire dell’anomalie tali da far interrompere il rilascio dell’acqua. Evidenziamo come abbiamo già fatto innumerevoli volte sia alla Regione che al Comune ed anche alla Prefettura che non esiste allo stato un piano B, o meglio, si dovrebbe ripristinare la vecchia opera di presa per garantire nell’eventuale emergenza i rilasci necessari.
Questo è lo stato dell’arte , non è nostra intenzione inseguire dichiarazioni alquanto avventate frutto dell’ignoranza, nel senso di non conoscenza, delle questioni e soprattutto della non conoscenza delle criticità degli impianti. E’ altrettanto indubbio che la non conoscenza per chi aspira ad essere classe dirigente del nostro territorio non può essere una esimente e soprattutto non può permettere che la già disgraziata cultura dell’emergenza sconfini nell’ingarbuglio delle competenze.