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“I Care” il SAI per i Bambini 

Redazione

Il Progetto SAI Isola di Capo Rizzuto accoglie al suo interno nuclei monoparentali composti da mamme e bambini di diverse nazionalità che convivono in armonia negli appartamenti condivisi. La struttura d’accoglienza funziona da filtro con la società esterna e media le dinamiche integrative tra culture differenti. Dalla nostra osservazione emerge la fragilità dei bambini richiedenti asilo e rifugiati, bambini portatori di storie di vite interrotte e ricominciate, bambini che spesso hanno un solo genitore e non possono contare sugli affetti della famiglia. La mamma è il loro unico punto di riferimento e la mamma spesso è fragile per la vulnerabilità che la sua condizione di rifugiata implica.  Il progetto “I Care” è nato dall’esigenza di dare sostegno ai bambini del SAI e ad ogni bambino di Isola di Capo Rizzuto affinché possa crescere in un ambiente che contrasta la povertà sentimentale ed educativa minorile e offra opportunità formative e socializzanti, in un’ottica di prevenzione del disagio giovanile, promuovendo il protagonismo e la partecipazione attiva dei ragazzi, lo scambio tra pari e il coinvolgimento della comunità educante, affinché ogni esperienza di vita sia vissuta come una forma di cura. Cura per l’ambiente, per gli spazi che abbiamo a disposizione che impariamo sapientemente a conservare, a rispettare, a rendere accoglienti. Cura soprattutto per sé stesso e gli altri. 

Interlocutori privilegiati sono i piccoli abitanti di Isola di Capo Rizzuto in ottica di crescita futura, con la premura di costruire un futuro possibile che consenta a tutti di vivere in armonia e pace. 

Lo spazio aggregativo di prossimità, dovrebbe essere inteso come luogo di incontro dove, con l’aiuto di operatori qualificati, si approfondisce la conoscenza di sé e degli altri e si incontrano opportunità di crescita personale. Lo spazio aggregativo di prossimità ha una funzione insostituibile nelle politiche di contrasto della povertà educativa e nel favorire la crescita delle comunità educanti sul territorio. Abbandono scolastico, vandalizzazione di beni comuni, razzismo, bullismo e comportamenti deviati sono termini che vorremmo sparissero dal panorama dell’infanzia.  Abbiamo svolto delle sessioni di TeamUp tenute da facilitatrici, in collaborazione con il Servizio Sociale territoriale, le scuole e i servizi presenti sul territorio. Tutti interessati a costruire ponti e spazi di dialogo.  I laboratori di TeamUp sono attività volte al cambiamento, che si basano su un intervento psico-sociale di gruppo basato: sul movimento, adottando un approccio non verbale ma corporeo. Il TeamUp rafforza e sviluppa un’ampia gamma di capacità a livello sociale, fisico, mentale, culturale ed emotivo per migliorare il benessere del fanciullo. 

Il benessere dei bambini oggi può influire sulla resilienza dell’individuo, ovvero la capacità di impegnarsi di fronte alle avversità.  Vorremmo invitarla a partecipare al workshop conclusivo che si terrà il 15 Dicembre alle ore 17:00 presso la sala del consiglio comunale di Isola di Capo Rizzuto, presenteremo quanto emerso dai laboratori con l’intento di ridisegnare le responsabilità e i confini entro i quali le politiche sociali dovrebbero lavorare e intervenire.

Marianna Barilari

Coordinatrice SAI 

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