Nei giorni scorsi, alla vigilia e subito dopo il voto per il rinnovo del Presidente della Provincia, sono apparsi sulla stampa locale due comunicati inviati da sponde politiche opposte.
Nonostante la provenienza diversa le note di FdI e SI si assomigliano tanto, soprattutto nel linguaggio che, privo di qualsiasi contenuto politico, programmatico e di merito, scade nel dileggio e nell’offesa, in un continuo paradossale scontro “personalistico” che nulla ha a che fare con i problemi e le esigenze dei cittadini.
Calunnie e fango, fango e calunnie, è questo il classico repertorio ideologico che appartiene, a pieno titolo, al secolo scorso e agli anni post bellici, una continua ricerca “dell’uomo nero”, del “lupo cattivo” e del “nemico esterno” che copre, ma con scarsissimi risultati, la totale assenza di argomentazioni, una strategia utilizzata, in modo fallimentare, per poter giustificare, inutilmente, la propria esistenza e niente di più.
I due comunicati sono paradossalmente identici in una congiuntura pseudo-ideologica che dovrebbe preoccupare gli anonimi estensori.
Ci troviamo davanti a due pezzettini, sempre più ridotti e sempre più miseri, vere e proprie frattaglie, collocati nella periferia della politica italiana e di quel vetusto sistema dei partiti che il voto del 4 marzo ha spazzato via.
Ma le assonanze tra Sinistra Italiana e Fratelli d’Italia non terminano al becero linguaggio utilizzato, entrambi, infatti, annoverano tra le proprie misere fila, esponenti che nel passato hanno avuto ruoli importanti nella gestione della Provincia.
Eppure, nonostante questi ingombranti “fantasmi del passato”, non una parola riescono ad esprimere sullo stato della Provincia di Crotone, sulle cause che hanno portato l’ente a questa disastrosa situazione, o sulle proposte per uscire da questa crisi.
Il nulla assoluto, mescolato con l’offesa, degno del più becero “populismo” denigratorio.
E c’è ancora dell’altro che accomuna le due “forze”, si fa per dire, politiche. Entrambe, infatti, hanno disertato l’appuntamento elettorale che ha riguardato la Provincia di Crotone.
E per fortuna l’hanno dichiarato nei comunicati visto che nessuno si è accorto della loro diserzione dall’evento democratico.
È anche sintomatico il fatto che nessuna delle due note sia firmata. Quei pochi si nascondono dietro la propria sigla di partito, quasi per darsi quella dimensione politica che nessuno riesce proprio a riconoscergli, pensando, in tal modo, di poter dire la qualunque come “Cetto” e di restare anche impuniti.
Ed invece, sono ben identificati. Sono quelli che in questi anni, si sono “allattati” abbondantemente alle mammelle del potere locale per vivere e sopravvivere alle spalle dei cittadini.
Vogliamo parlarne di “Lor Signori”?
Chi sono e cosa hanno fatto?
Conosciamo i nomi ed i cognomi e per questo, per non scoprirsi, si nascondono dietro sigle che in realtà ne svelano la loro identità, il loro indirizzo e il numero civico.
Sono quelli che hanno caratterizzato la storia e i disastri della città e della Provincia di Crotone.
Ma davvero qualcuno può pensare che magicamente Crotone, di punto in bianco e all’improvviso, si è ritrovata in una crisi profonda e dolorosa?
Davvero c’è qualche allocco convinto che chi ha amministrato questo territorio negli anni scorsi sia totalmente immune da colpe e responsabilità?
Più o meno sarebbe come pensare che la chiusura delle nostre fabbriche sia avvenuta per colpa di un destino avverso e immodificabile. Tutta colpa della “maledizione di Pitagora”.
E con questi curricula e con queste storie fallimentari alle spalle, oggi si presentano come “vergini vestali” a indicare le colpe altrui. Altro che accaparramento di risorse personali e di potere: quando si tratta dei Demokratici l’unico potere di cui si può parlare è quello della grande mole di lavoro che giornalmente svolgiamo al servizio della città, dei cittadini e dell’intero territorio provinciale.
Suvvia cercate di essere seri ed onesti, almeno per una volta, e non spazientitevi se Crotone e la sua provincia hanno deciso di cambiare rotta e di puntare e mettercela tutta per porre rimedio ai disastri che sono stati combinati.
Sergio e Maria Adele, state sereni!