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Il Territorio di Crotone, una possibile Periferia Competitiva

Redazione

Un numeroso pubblico attento e interessato si è recato nella Biblioteca della Follia,un posto straordinario, sito a Crotone in Piazza Umberto per ascoltare il Professore Giulio Buciuni del Trinity College di Dublino che ha presentato il suo libro edito da Il Mulino ‘Periferie competitive’ , scritto a quattro mani con il professore Giancarlo Corò  .

L’incontro è stato interessante e intrigante . Il tema centrale su cui è ruotata tutta la discussione, moderata dallo scrivente in qualità di socio degli #amicidelportovdecchiodicrotone, è stata la globalizzazione e gli effetti che la stessa sta avendo sul mondo intero.  Se la globalizzazione ha ridotto le distanze economiche di alcuni paesi, quelli sottosviluppati ed in via di sviluppo, rispetto alle economie più avanzate, si sono allargati i divari all’interno delle stesse aree ritenute sviluppate portando ad un fenomeno che si fa sempre più dirompente che è quello del cannibalismo territoriale anche all’interno della stessa nazione.                                                                                                                                                 

Su questa scia e seguendo alcune caratteristiche comuni e ricorrenti, i due professori hanno creato un modello basato su elementi comuni che hanno portato alla crescita di alcune periferie che pure partivano svantaggiati rispetto ad altre realtà.                                    

La discussione è poi inevitabilmente virata su un tema molto caro allo scrivente ed alla città tutta, grazie anche alla magistrale prontezza e chiarezza nel rispondere alle domande del Professor Buciuni. Lo sviluppo di Crotone e del suo territorio.                                                                

Una periferia che non è competitiva ma che ha alcune caratteristiche che la potrebbero rendere tale. Il capitale umano. La presenza di un aeroporto. Alcuni prodotti enogastronomici di assoluta rilevanza ed eccellenza. Ultimo ma non ultimo la presenza di tre multinazionali. Eni, Enel ed A2A. Tutti elementi che potrebbero trasformare Crotone e farla passare dall’essere, come è stata definita più volte dallo stesso professore, periferia di una periferia ad  una periferia competitiva.                                                                       

Nelle prossime settimane e nei prossimi mesi  s’intensificheranno i rapporti con i due studiosi per valutare assieme a loro se nel nostro territorio ci siano le condizioni per creare un progetto  incentrato sullo sviluppo territoriale e fondato su una rinnovata e ritrovata visione territoriale. Per prendere consapevolezza delle nostre debolezze e conoscere i nostri punti di forza. Con quello che si spera sarà il sostegno di tutta la città, soprattutto di tutti quei ragazzi che ad oggi hanno dovuto lasciare la nostra terra e che io spero possano iniziare a vedere un futuro in questa città. Un percorso lungo, tortuoso e non privo di difficoltà. Ma le affronteremo insieme.

#amicidelportovecchiodiCrotone                                                                                             Giuseppe Greco

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