Per la città di Crotone il 2023 è stato un anno molto particolare e significativo che ci ha posti all’attenzione nazionale per un periodo di tempo prolungato. Due date hanno segnato profondamente la storia della nostra città: il 26 febbraio, in cui abbiamo accolto una delle più grandi tragedie del mare, e il 31 dicembre, in cui abbiamo ospitato un evento straordinario come il Capodanno Rai condotto da Amadeus.
Durante entrambi gli avvenimenti, la città ha saputo rispondere andando oltre le aspettative, con umanità e responsabilità. Un grande impegno umanitario si è registrato nei giorni della tragedia: sono scese subito in campo le forze di polizia, le istituzioni, le amministrazioni pubbliche. A mostrarsi operativa anche la collaudata organizzazione del Terzo Settore, in particolar modo gli enti che da sempre operano attivamente nell’ambito dell’accoglienza. In questa triste circostanza, la città di Crotone ha dimostrato un grande cuore e una capacità organizzativa straordinaria. La cittadinanza crotonese ha dato prova che non esiste solo l’Io dei social, ma c’è un “Noi”, una comunità che vuole crescere e, soprattutto, prende coscienza di un cambiamento possibile.
Queste due vicende, seppur tanto diverse – in quanto uno è un episodio drammatico e l’altra uno spettacolo popolare – hanno un significato comune: il risveglio del protagonismo attivo di una comunità pronta a impegnarsi per il bene del proprio territorio. Una comunità che, quando è sorretta con competenza dalla politica, dall’amministrazione comunale, dall’ente Regione, può dare risultati importanti
Dunque, abbiamo la prova che si può attuare il cambiamento. Nonostante le classifiche che ci relegano agli ultimi posti, questo territorio può cambiare. Si può andare oltre gli stereotipi, cogliendo le opportunità. L’Ente Regione può segnare il passo di questo territorio. La macchina organizzativa de ‘L’anno che verrà’ ci ha dimostrato che la Regione ha le risorse e le competenze per investire nella promozione turistica, tutto l’anno.
Dobbiamo fare in modo che non sia un fatto episodico. I cambiamenti si possono temere e subire. Provocare i cambiamenti significa assumersi responsabilità personali e collettive.