Non è campanilismo, ma difesa di un’identità. Non si può pensare di cancellare con un colpo di penna due istituzioni del territorio che rappresentano le peculiarità e la vocazione di una città. Tutti, dal dirigente scolastico fino alle studentesse e studenti, passando per il corpo docente e il personale Ata (Assistente tecnico amministrativo) urlano un forte e netto no alla proposta di dimensionamento scolastico avanzata nei giorni scorsi. Una proposta che tiene conto solo dei freddi numeri e che invece rischia di penalizzare l’utenza che ogni giorno affronta sacrifici per offrire e ricevere un’istruzione di qualità. Una proposta che scinde un istituto divenuto ormai unico, con docenti, applicati, tecnici, aule, progetti e laboratori in comune, con programmazioni a lungo termine, che accorpa l’istituto Lucifero con il Barlacchi, ma che più di ogni altra cosa cancella di fatto un istituto storico come il Ciliberto che perde il nome, e a questo punto, anche l’identità. Una proposta che dirotta i corsi serali a Cirò Marina con tutte le difficoltà che ne possono conseguire.
Il Ciliberto, il Nautico, la scuola che più di ogni altra risponde alla caratteristiche della città di Crotone, che si fregia di essere una città di mare, di fatto con questa proposta sparisce, perde perfino il suo nome per essere accorpato nel polo tecnico di Isola Capo Rizzuto. Nulla contro il nascente polo, ma la ratio di questo accorpamento sfugge e non fa certamente il bene dell’utenza che si vedrebbe penalizzata oltre ogni demerito. Rischia di essere ridimensionato anche il Lucifero un istituto che ha formato professionisti in ogni ambito sin dal lontano 1958, un riferimento importante per tutta la comunità e che si è sempre distinto per i progetti all’avanguardia, per la preparazione attiva ed a passo con i tempi e per la sensibilità nei riguardi degli alunni in situazione di svantaggio.
Non si vuole entrare nel merito della proposta di accorpamento, ma è lampante che ci sono delle incongruenze con scuole che restano autonome anche con un numero di studenti inferiore rispetto ad altre. Una proposta che ha figli e figliastri che “distrugge” alcune istituzioni scolastiche che sono state baluardo in un territorio difficile, in situazioni a dir poco complicate, ma che hanno dato lustro a tutto il territorio.
Le studentesse, gli studenti e tutto il personale dell’istituto Ciliberto-Lucifero, ormai unica identità, chiedono che il metro di misura utilizzato per il dimensionamento scolastico sia lo stesso per tutte le istituzioni scolastiche. Il Ciliberto – Lucifero è ormai un unico istituto da quasi un decennio e che intende restare tale. Uno scorporamento avrebbe delle conseguenze immediate sulla didattica ed a farne le spese sarebbero studentesse e gli studenti. Basti solo pensare alla dislocazione delle aule con quelle del biennio del Ciliberto che per motivi di spazio sono ubicate nell’edificio del Lucifero.
Questo non vuole essere un muro contro muro, ma l’avvio di una dialogo con le istituzioni, infatti dal collegio docenti straordinario che si è tenuto nel pomeriggio è emersa una proposta unanime da consegnare al presidente della Provincia di Crotone Sergio Ferrari.
La riorganizzazione delle scuola non si può fare a tavolino ragionando solo sui numeri, pertanto si chiede di tenere conto di tutti quei fattori che gravitano intorno all’universo scuola, fattori umani e sociali. Dietro quei numeri ci sono ragazze e ragazzi, ci sono famiglie, ogni numero rappresenta situazioni difficili e meno difficili, se la politica vuole bene al territorio, se ha a cuore il benessere della popolazione non può non ascoltare anche la nostra voce.
La comunità educante gli studenti dell’istituto Ciliberto – Lucifero