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Pd, Galea: raggiunta l’unità tra le diverse sensibilità culturali

Redazione

“Il Congresso cittadino e provinciale del PD crotonese, ha segnato nella storia recente di questa importante forza politica una grossa novità, che si attendeva da anni e che lascia sperare bene per il suo futuro.- È quanto scrive in una nota stampa Mario Galea, Consigliere Comunale PD Crotone – La tanto attesa unità tra le diverse sensibilità culturali, che fin dalla nascita compongono il PD e che ne hanno ormai fatto l’unico vero partito democratico e pluralista del panorama politico italiano, è stata finalmente raggiunta, così consentendo la compatta convergenza su un’unica candidatura e la conseguente unanime elezione sia del segretario cittadino, Antonella Stefanizzi, che di quello provinciale, Gino Murgi.

Del resto, – scrive Galea – quanto le divisioni interne siano oggettivamente perniciose per il PD lo si può constatare, guardando a ciò che sta avvenendo nelle elezioni siciliane, dove i sondaggi pongono le liste di centro sinistra all’ultimo posto, per cui si prefigura una sicura vittoria delle destre. Ma l’altra novità, per quanto riguarda il segretario cittadino, è costituita dal fatto che il Congresso è riuscito ad eleggere una giovane e valente donna, animata dall’entusiasmo e dalla tenacia tipici dell’età, con le cui risorse – è la ferma convinzione dei più – il partito potrà conoscere al più presto l’avvio della propria rinascita.

C’è bisogno di ripartire da nuove fondamenta, per invertire da ogni punto di vista la rotta e così recuperare quelle ampie fette di consenso, la cui perdita ha causato il nostro arretramento su tutti i fronti.

La via da seguire non è certo quella d’inscenare processi sommatori nei confronti di qualcuno in particolare, perché le sonore sconfitte subite dal nostro partito chiamano in causa, non già le colpe del singolo, ma il cattivo funzionamento dell’intero partito, l’individualismo sfrenato e le conseguenti lotte interne, che non hanno permesso di raggiungere gli obiettivi che erano stati prefissati al livello sia politico che amministrativo.

Le sfide con le quali dobbiamo noi tutti – e non solo i neo-segretari – misurarci, di qui a poco, sono molteplici e difficili. Occorre riconquistare la fiducia di ampi strati dell’elettorato, a cominciare da quello giovanile, che o si è completamente estraniato dalla politica, considerata ormai come qualcosa di sporco, o ha finito con l’orientare le proprie simpatie elettive verso le forze qualunquiste e populiste, brave a far credere di avere in tasca le ricette magiche per risolvere in quattro e quattr’otto ogni problema del Paese; come se – tanto per fare un esempio – fosse una cosa davvero semplice risolvere un problema così complesso come quello della mancanza di lavoro, sulla cui soluzione si stanno scervellando i più autorevoli economisti del mondo. Eppure, a sentire un Di Maio, tutto si risolve col reddito di cittadinanza, il quale, tra l’altro, prevede che al suo ipotetico beneficiario siano fatte addirittura ben tre offerte di lavoro. Fin dove può arrivare la semplicioneria del populismo!

Bisogna, dunque, interrogarsi sulle iniziative, sugli strumenti e sulle modalità da adottare, per riuscire ad accostare al PD la società civile, per costituire la composita e larga base dei tempi passati.

Il partito non può certo starsene chiuso nei locali di via Panella ad aspettare inutilmente, come si è fatto per lungo tempo.

Un’altra sfida riguarda le sorti immediate e future della nostra città, sottoposta, dopo poco più di un anno di amministrazione Pugliese, ad una crisi politica amministrativa che è sotto gli occhi di tutti e che ha portato la stessa maggioranza a dividersi al proprio interno.

C’è bisogno di orientare le migliori energie tecniche e culturali del partito, al fine di esaminare con la massima competenza possibile ciascun problema ed individuare le soluzioni più idonee ed efficaci.

Ben venga allora – conclude Galea – la costituzione di apposite commissioni di studio, che da subito si mettano a lavoro per l’elaborazione di un programma, così da porre il partito nelle condizioni migliori per rispondere alle esigenze sia del medio che del lungo periodo.

Si potrebbero invitare a far parte di dette commissioni di studio cittadini, non necessariamente iscritti al nostro partito; il che potrebbe costituire un modo concreto ed efficace per fare apparire lo stesso una struttura sociale e culturale aperta nei confronti della società civile, oltre che permeabilissima da parte di quest’ultima.”

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