“Il porto di Crotone è un giacimento sommerso che attende solo di essere valorizzato, ma per farlo bisogna estendere la visione oltre Gioia Tauro” con queste parole il Presidente della Camera di commercio di Crotone Alfio Pugliese interviene sulla tematica della portualità calabrese.
“Infrastrutture fondamentali come il porto di Crotone devono essere inserite in una visione strategica che ne metta in risalto le peculiarità al fine di raggiungere obiettivi concreti di sviluppo – prosegue Pugliese – L’Autorità portuale di Gioia Tauro è attualmente guidata da un Commissario Straordinario che, al momento, è impegnato in altre priorità; ci riferiamo a tematiche di grande rilievo come la questione del collocamento dei lavoratori in esubero del Terminal MCT e la costituzione di un’unica autorità portuale del Tirreno Meridionale”.
Secondo il presidente della Cciaa pitagorica, poi, ci sarebbe una questione di grande delicatezza legata alla sicurezza del Porto di Gioia Tauro “che, fin dalla realizzazione – spiega lo stesso Pugliese – è stato soggetto ad essere utilizzato dalla ‘ndrangheta per i propri traffici illeciti. Come attestano le relazioni della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, la ‘ndrangheta si è internazionalizzata acquisendo una posizione ‘assolutamente dominante’ nel traffico di stupefacenti grazie anche al totale controllo del porto di Gioia Tauro. Una situazione di grande complessità e rilievo che rischia di far passare in secondo piano le attività di valorizzazione e sviluppo degli altri porti calabresi, come quello di Crotone”.
Eppure il potenziale della portualità crotonese sarebbe enorme: “il porto di Crotone – ribadisce il presidente della Camera di Commercio – è stato un grande sistema a servizio dell’industria, in passato, ed ha le caratteristiche per ritornare ad essere un grande porto anche con riferimento ad altri settori, come quello turistico”.
“La blue economy – continua – da cui potrebbe derivare un concreto sviluppo per il territorio crotonese, si fonda interamente su un’idonea strategia che tenga conto del sistema portuale crotonese nella sua interezza. Nel crotonese, infatti, sono presenti un porto commerciale-industriale e ben tre porti turistici. Tuttavia, tali infrastrutture sono, ad oggi, sottoutilizzate, e necessitano di interventi di adeguamento e potenziamento”.
“Come già evidenziato in passato, il porto di Crotone, grazie alla sua posizione geografica, si candida a divenire un ‘porto satellite’, ovvero un’infrastruttura per la gestione in entrata di merci provenienti dai paesi emergenti dell’Estremo Oriente ed in uscita dirette ai principali hub internazionali. Inoltre, con riferimento alle potenzialità per il turismo, l’infrastruttura crotonese ha attestato di essere attrattiva sia dal punto di vista della crocieristica che della nautica da diporto”.
“Ovviamente – continua Pugliese – per far sì che tale potenziale si concretizzi è necessario che tutte le istituzioni, da quelle locali a quelle regionali e nazionali, agiscano in sinergia. A livello locale, quindi, diventano urgenti l’approvazione del Piano regolatore generale del Porto; l’ammodernamento e la messa in sicurezza del Porto Vecchio e l’integrazione della città all’area portuale per far sì che quest’ultima acquisisca una sua centralità nella vita economica e sociale di Crotone”.
“Estendendo il ragionamento a livello regionale e nazionale diventa indispensabile – conclude il Presidente– definire i punti di forza e di debolezza del porto di Crotone nell’ambito più ampio del sistema infrastrutturale del Sud Italia, valorizzando le complementarietà dei diversi territori (basti pensare all’integrazione col porto di Taranto, a vocazione industriale e commerciale) per uno sviluppo concreto per tutto il Meridione”.
Porti calabresi. Cciaa Crotone: è necessario guardare oltre Gioia Tauro
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