I rifiuti della bonifica non possono e non debbono restare a Crotone ed ENI , volente o nolente, deve dare seguito all’impegno adottato e smaltirli fuori dalla Regione Calabria. Ed invece….
Se dicessi che sono stupita da alcune notizie sulla stampa di ieri, non direi il vero. Avevo già espresso il mio pensiero subito dopo la convention organizzata nella sede di Fenimprese ripetendo ciò che da anni ho sostenuto nelle varie interrogazioni parlamentari presentate durante il mio mandato ed in tutte le occasioni in cui ho avuto la possibilità di esprimere il mio libero pensiero. Lo ribadisco oggi, ancora una volta, lanciando un appello a tutti i cittadini crotonesi che hanno a cuore le sorti del nostro territorio. Svegliamoci. Superiamo le posizioni politiche ed ideologiche ed uniamoci per contrastare questo triste epilogo che ci viene servito per la nostra città in virtù dell’amore che nutriamo per lei e per lo sviluppo che vorremmo avesse in futuro. La città è nostra e non possono decidere altri per noi.
Ma vi rendete conto che la conferenza dei servizi in cui si decise che i rifiuti dovessero andare fuori dal territorio calabrese risale al 2019 ? Vi rendete conto che sono passati quasi cinque anni e durante questo periodo ENI non ha fatto nulla se non cercare di modificare l’esito della conferenza dei servizi ed eluderne le conseguenze fino ad arrivare a novembre 2023 quando , invitandoci ad un incontro sul sito dell’ex Sasol, ha letto la sua sentenza di condanna per il territorio. Non esistono siti in Italia dove smaltire i rifiuti se non a Torino e, guarda caso, a Crotone… Ipse dixit. Ma dove sono i risultati di queste indagini ? Chi li ha certificati? E soprattutto come sono state compiute le indagini ? Tutto resta avvolto nel mistero più fitto.
Ciò nonostante, non paghi di come siamo stati sempre trattati da questi signori, come un gregge di pecore ci dovremmo allineare contenti per andare al macello. Anzi si preannuncia, con suono di fanfare, pure la modifica del PAUR per consentire che il delitto perfetto si compia con grande soddisfazione solo di chi risparmierà nelle operazioni di smaltimento e di bonifica e di chi invece realizzerà, e non poco, dall’accoglienza dei rifiuti ed in genere da questa operazione. La stessa soddisfazione che noi cittadini crotonesi non possiamo sicuramente dire di provare al pensiero che i veleni si sposteranno solo di pochi chilometri a sud fermandosi a Columbra. Fermo restando che le indagini misteriose dell’ENI , potrebbero sempre determinare l’aumento della la capienza della discarica crotonese che dovrebbe accogliere le scorie. Si sa, infatti, già oggi che la discarica non è sufficiente e niente vieta di prevedere che se ne aumenterà la capienza per accoglierli in toto. Si sa … una modifica tira l’altra…. E lasciamo fare alla (divina ?) provvidenza ! E la salute ? Solo chiacchiere del rapporto Sentieri. E intanto la città lentamente, ma inesorabilmente, si spopola per riempirsi di rifiuti pericolosi da tutto il mondo e ora, giusto per par condicio, anche di quelli della bonifica. Che triste primato !
Quando impareremo che solo noi siamo arbitri ed artefici del destino della nostra città, del nostro territorio, dei nostri figli e delle generazioni future e che non possiamo, per pigrizia o per ignavia, affidare ad altri le decisioni che ci riguardano e abdicare al diritto di decidere della nostra vita ? Impariamo a leggere gli avvenimenti del passato per comprendere il futuro ed i passi da compiere. Ma non era solo a novembre che la struttura commissariale confermava che i rifiuti sarebbero andati fuori regione ed oggi paventa decreti per accelerare quanto tutto previsto e pianificato fin dall’inizio da ENI ? Qualche incidente di percorso, qualche visionario che fa le bizze, qualche romantico che si ostina a voler vedere un futuro diverso e migliore per la città, ma ora tutto dovrebbe ritornare sulla strada tracciata per questo triste epilogo con l’acquiescenza di più di qualche paladino ambientale che ha da tempo sotterrato la lancia e la bellicosità dei tempi che furono.
Io non ci sto e non credo sia chiedere troppo a voi, miei concittadini. Facciamo sentire la nostra voce. Tutti uniti e compatti, stavolta non per ballare o tifare, ma per una causa nobile quale è quella di salvaguardare la nostra salute e quella dei nostri figli. Chiedo uno scatto d’orgoglio per la nostra città e un riscatto da tutte le angherie subite nel corso degli anni e un fronte unico, comune e fermo, per dire NO alla falsa bonifica che ci stanno servendo. Lo dobbiamo a noi stessi, lo dobbiamo ai nostri figli.
Elisabetta Barbuto