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Un modello assistenziale più attento alle esigenze dei cittadini: inaugurata oggi la COT, la Centrale operativa di Crotone

Redazione

Un nuovo modo di concepire l’assistenza sanitaria e socio-sanitaria, migliorando la
presa in carica dei pazienti. È stata inaugurata questa mattina la COT, la Centrale
operativa territoriale di Crotone di via delle Nazioni Unite, uno strumento
organizzativo innovativo volto a potenziare e velocizzare l’accessibilità ai servizi
sanitari nel territorio di Crotone e a realizzare un modello assistenziale più attento
alle esigenze dei cittadini.
La COT, finanziata con 240.000 euro provenienti dai fondi PNRR e circa 70.000 euro
di risorse dell’azienda sanitaria provinciale, svolgerà un ruolo fondamentale nel
coordinare l’assistenza alle persone e nel collegare i vari servizi e professionisti,
individuando il percorso di assistenza più adeguato al paziente e riducendo i tempi di
attesa, grazie ad un maggiore ricorso alla domiciliarità ed all’ausilio dell’innovazione
tecnologica.
All’evento erano presenti il commissario straordinario dell’Asp di Crotone Antonio
Brambilla, la consulente per il PNRR in tema di edilizia sanitaria del presidente della
Regione Roberto Occhiuto Licia Petropulacos, il direttore medico di presidio Lucio
Cosentino, il direttore del distretto unico Pietro Brisinda, l’assessore ai Servizi sociali
del Comune Filly Pollinzi, il vice presidente della Provincia Fabio Manica e lo staff
della COT, il team responsabile del PNRR ed altre figure della direzione generale e
sanitaria dell’Asp.
“Oggi inauguriamo la Cot di Crotone – ha affermato il commissario Brambilla – che
ha la funzione di raccordo tra il livello ospedaliero e i servizi territoriali. Iniziamo
dalle dimissioni protette, quindi favoriamo la presa in carica in modo continuativo dei
soggetti fragili che, dopo la valutazione che precede le dimissioni dall’ospedale,
saranno trasferiti in strutture riabilitative. Stiamo lavorando anche per strutturare il
percorso verso il domicilio dei pazienti, in modo che si concretizzi la continuità
ospedale-territorio. Partire per primi in Calabria – ha aggiunto – significa anche
testare il servizio, dietro al quale ci sono tanti documenti e strumenti informatici e
poter offrire quindi alla Regione ed alle altre Asp la valutazione delle criticità che si
possono riscontrare in questo percorso articolato e innovativo”. Il commissario ha
specificato che il personale impiegato nella COT è prevalentemente infermieristico:
“Utilizzeremo infermieri che lavoravano nella centrale operativa del 118 – ha detto
Brambilla – in grado di seguire il paziente nelle varie fasi di gestione delle
problematiche, in quanto hanno già esperienza nella presa in carico delle persone e
nei rapporti con le strutture territoriali”.

Petropulacos, che ha portato i saluti del presidente Occhiuto, ha sottolineato che
quella della COT di Crotone è la prima realizzazione edilizia concreta del PNRR, per
altro nei tempi stabiliti. “Si tratta di realizzazioni impegnative dal punto di vista
dell’organizzazione – ha commentato – ma che mirano a fare in modo che i pazienti
fragili e le loro famiglie non cadano nei buchi che vengono spesso a crearsi nei
passaggi fra domicilio, ospedale e strutture. La mappatura dei servizi di buon livello
che si sta facendo – ha aggiunto la consulente – serve proprio a fare in modo che i
pazienti ed i familiari non si sentano smarriti e che vengano indirizzati e guidati nei
trasferimenti fra i vari livelli di cura”.

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