Oltre undicimila docenti che hanno conseguito l’abilitazione all’insegnamento all’estero, l’85 per cento di questi sul sostegno, e sono in attesa del riconoscimento del proprio titolo, potranno essere inseriti a pettine nelle graduatorie provinciali già a partire dal prossimo anno scolastico 2024/2025. Si tratta di un risultato ragguardevole, ottenuto grazie ad un duro lavoro e una forte sinergia con Ministro Giuseppe Valditara, che trova riscontro nell’ultimo Decreto sulle Procedure di aggiornamento delle graduatorie provinciali d’Istituto per il prossimo biennio.
È quanto fa sapere il Presidente della commissione cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica del Senato della Repubblica, Roberto Marti esprimendo soddisfazione per questo risultato che rappresenta una risposta concreta, attesa da anni, a tanti professionisti della scuola.
Si supera così la rigidità del passato che – prosegue Marti – ha impedito a queste persone di lavorare in attesa del riconoscimento di un titolo conseguito. In questo modo riconosciamo la competenza dei tanti lavoratori che hanno sostenuto un sacrificio economico ed organizzativo molto importante pur di poter perseguire l’obiettivo dell’insegnamento a pieno titolo e superare ogni forma di precarietà.
Intanto, grazie ad un investimento di 1.460.000 euro per 3 anni, un soggetto specializzato nella gestione di queste pratiche, CIMEA (Centro di Informazione sulla Mobilità e le Equivalenze Accademiche), supporterà gli uffici ministeriali per gestire rapidamente gli arretrati.
Non solo. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito a breve provvederà a definire modalità univoche per l’ottenimento delle eventuali misure compensative richieste per ottenere il pieno riconoscimento in Italia del titolo conseguito all’estero.
È, questo – spiega il Presidente commissione cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica del Senato – un passaggio essenziale perché nella maggior parte dei Paesi europei esistono ancora le classi differenziali e, pertanto, a chi ha conseguito la specializzazione all’estero manca la sezione didattica dedicata alle metodologie per l’inclusione degli alunni con disabilità con gli altri compagni.
Un’altra misura che consente alle tante professionalità della scuola di essere concentrate sulla missione educativa e permetterà sia di rispondere appieno al fabbisogno di docenti sia di garantire adeguata continuità agli studenti, che – conclude Marti – per noi dalla Lega e per il Governo sono le cose che davvero contano.