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Emotrasfusi. Gallo (Cdl): i soldi ci sono ma anche i ritardi

Redazione

“Soli e senza santi in paradiso i quasi 1.100 calabresi infettati dal virus dell’epatite o dell’Hiv per trasfusioni errate, interventi chirurgici errati o infortuni sui luoghi di lavoro, per lo più cliniche ed ospedali. A loro spetta un’indennità mensile da rivalutare periodicamente in rapporto al tasso di inflazione, ma i ritardi si sommano e gli impegni vengono disattesi, con gravi conseguenze”.

La denuncia arriva dal consigliere regionale Gianluca Gallo, che già in passato era intervenuto sul punto, invitando la Regione ad attivarsi per garantire la rivalutazione dell’indennità, ottenendo lo sblocco dei fondi stanziati.

“Adesso – spiega – il problema si ripropone, in parte sempre uguale a se stesso in parte diverso”. Nello specifico: “Le indennità dovute agli emotrasfusi, essenziali per la copertura quanto meno delle spese mediche che gli stessi sono costretti a fronteggiare, vengono corrisposte con cadenza bimestrale: lo Stato gira le somme necessarie alla Regione che provvede poi alla loro liquidazione”.

E qui secondo Gallo starebbe il primo intoppo: “per legge – ribadisce – il pagamento dovrebbe avvenire entro il giorno 10 del mese di riferimento. In realtà, quasi mai è così, e sempre per problemi di ordine burocratico. Sarà così anche a Marzo: per la mancata firma di alcuni decreti, la corresponsione slitterà di almeno un paio di settimane”.

Secondo il rappresentante della Cdl “Basterebbe poco per ovviare a tali inconvenienti. Per questo mi appello al presidente Mario Oliverio, esortandolo ad attivarsi perché i ritardi riconducibili alla burocrazia regionale vengano cancellati”.

Resterebbe invece tutto da definire il tema della rivalutazione delle indennità secondo gli indici Istat: “Con riferimento all’anno 2017 – precisa Gallo – il 50% della somma dovuta è stato già versato. Sulla restante parte s’era in attesa di verifiche di calcolo, ad oggi a quanto pare non ultimate. Inoltre, stando alle indiscrezioni, vi sarebbe l’intenzione da parte del ministero della salute di procedere senza effettuare il ricalcolo, il che si concretizzerebbe in una beffa”.

“E’ chiaro – aggiunge – che al riguardo occorrono una forte presa di posizione della Regione nei confronti del Governo e l’impegno della nuova delegazione parlamentare calabrese: a tutti i nuovi eletti rivolgo l’invito ad aprire un confronto con l’Esecutivo in carica, e con quello che verrà, affinchè si definisca la questione della rivalutazione, si ottenga il passaggio dalla liquidazione bimestrale a quella mensile e si valuti la possibilità di addivenire ad un adeguamento dell’indennità, come già richiesto alla ministra Lorenzin: migliaia di calabresi restano in attesa di soluzioni concrete e convincenti».

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