In relazione alle vicende giudiziarie che hanno riguardato Giammassimo Giampaolo, la Farmacia Caiazzo e la Farmacia Fiduciaria Milano 1907, l’ANSA ha pubblicato tra il 2016 e il 2019 alcune notizie sulla base di informazioni fornite, anche durante conferenze stampa, da investigatori e magistrati della Procura della Repubblica di Milano.
La Procura contestava agli stessi – fra i molteplici capi di imputazione, oltre quattordici – di aver acquistato la Farmacia Caiazzo con soldi dell’ndrangheta e comunque di provenienza illecita, nonché aver truffato le case farmaceutiche produttrici di farmaci.
All’esito del procedimento penale e di altri procedimenti collegati, l’avvocato Michele Picerno, legale di Giammassimo Giampaolo, fa sapere, in una nota, che lo stesso “Giampaolo e tutti i soggetti coinvolti sono stati prosciolti perché il fatto non sussiste”.
Il legale esprime “il proprio rammarico per l’incresciosa vicenda processuale che ha visto ingiustamente coinvolto il dott. Giammassimo Giampaolo”. Lo stesso Giammassimo Giampaolo – riferisce il difensore – “auspica che tutte le parti in causa – inquirenti, investigatori e organi di informazione – ispirino la loro azione alla massima lealtà istituzionale indispensabile a una corretta dialettica democratica e civile”.