Sul caso interviene il Deputato M5S Forciniti: «Dal 2015 la politica, quella che ha permesso la cementificazione selvaggia dei territori, ha preferito solo far proclami ma senza davvero fare qualcosa per la diminuzione del rischio idrogeologico. Cosa abbiamo imparato a tre anni dall’alluvione di Corigliano-Rossano?»
In occasione dell’anniversario di quel terribile evento che funestò la nostra comunità, a distanza di tre anni da quelle giornate che solo per un miracolo non fecero registrare vittime, qual è lo stato di salute di fiumi, torrenti, canali di scolo che attraversano i nostri territori?
Dal 2015 sino ai giorni nostri è stato tutto un susseguirsi di proclami, comunicati e conferenze stampa con cui si annunciava lo stanziamento da parte della Regione Calabria di appositi fondi per la mitigazione del rischio idrogeologico, ma non ci vuole molto per scoprire tristemente che ben poco è stato fatto, e a tutt’oggi la portata di fiumi e torrenti è pericolosamente compromessa dalla cronica mancanza di manutenzione.
In verità alcuni interventi di rifacimento di argini e pulizia dei letti erano anche partiti, salvo poi essere bruscamente interrotti. In particolare una corposa tranche di finanziamenti, pari a quasi 600.000 euro, per la messa in sicurezza dei torrenti Visciglietti, Gennarito e Cannata è oggetto di una convenzione che prevede la conclusione degli interventi entro il 30 agosto 2018. Ad oggi pare che questi cantieri siano fermi per motivazioni meramente burocratiche.
Regione Calabria e Autorità di Bacino hanno il dovere di garantire l’esecuzione di lavori di fondamentale importanza per mettere in sicurezza i nostri territori. Non è più accettabile che di queste cose si parli solo all’indomani delle tragedie o quando qualcuno viene iscritto nel registro degli indagati.
A quella politica locale che ha permesso la cementificazione selvaggia dei nostri territori e nel contempo continua a sottovalutare clamorosamente il rischio idrogeologico è chiesto un immediato cambio di passo. Il contrasto al consumo del suolo e la messa in sicurezza devono essere le priorità assolute per la politica dell’oggi e del domani, e chi non presta la dovuta attenzione a tali emergenze non merita di amministrare la cosa pubblica. Mi auguro, dunque, che gli enti preposti vogliano raccogliere questa mia pubblica esortazione ed essere consequenziali.