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Gessi di cartone: Oliverio revochi l’incarico a Benedetto Lo chiede il consigliere regionale Gallo dopo l’esito dei primi accertamenti dei Nas

Redazione

Gravi omissioni nella relazione trasmessa alla Giunta regionale e portata alla conoscenza del Consiglio. Tante, troppe, in violazione del dovere di lealtà e correttezza.

Su queste basi il consigliere regionale Gianluca Gallo chiede alla giunta regionale di valutare se avviare le procedure per la revoca dell’incarico conferito all’attuale direttore generale del Grande ospedale metropolitano “Bianchi-Melacrino-Morelli” di Reggio Calabria, Francesco Antonio Benedetto. La richiesta del capogruppo della Casa delle Libertà, racchiusa in un’interpellanza depositata in mattinata, prende le mosse dallo scandalo dei gessi di cartone. «Nei giorni scorsi – ricostruisce Gallo nel suo atto ispettivo – a seguito di un’inchiesta giornalistica del Corriere della Calabria è emersa la vicenda del Pronto Soccorso degli ex ospedali riuniti, dove in qualche caso nella stabilizzazione di pazienti vittime di traumi ortopedici si sarebbe fatto ricorso a fasciature di cartone, per presunti problemi nell’approvvigionamento del materiale, legati a limiti di spesa imposti da direttive aziendali». Sottolinea Gallo: «Sono importanti le date: al deflagrare della vicenda, il 30 Luglio, reazioni indignate. Il giorno dopo, di buon mattino, l’annuncio ufficiale dell’avvio di una ricognizione interna all’ospedale reggino. Con una tempestività eccezionale, nel pomeriggio del 31, mentre è in corso la seduta del Consiglio regionale, nelle mani del presidente Oliviero compare l’informativa trasmessa dal direttore generale». Alla celerità si abbina la sostanza: «Il documento smentisce di fatto quanto riportato dal Corriere della Calabria, consentendo al governatore e ad altri esponenti politici, anche parlamentari dello stesso schieramento di maggioranza, di concludere essersi trattato di una ricostruzione giornalistica infondata, dannosa per l’immagine della Calabria». Un quadro, annota l’esponente della Cdl, «tuttavia fatto a pezzi dagli ultimi, più recenti articoli del Corriere della Calabria, con la pubblicazione dei contenuti dei messaggi telefonici acquisiti dai Nas. Dalla messaggistica si evince chiaramente che già il 28 Luglio, dunque in anticipo rispetto alla pubblicazione dei primi articoli, il direttore generale commentava le situazioni oggetto della vicenda, mostrando di essere ben a conoscenza della questione e soprattutto riconducendo alle scelte di alcuni uffici ed al mancato acquisto del materiale necessario i casi di bendaggi con cartone». Sottolinea Gallo: «Tali circostanze, però, non figurano nell’informativa al Consiglio. Per come evidente, se di essi fosse stata menzione insieme alle altre notizie divulgate sarebbe stata oggettivamente possibile una più puntuale valutazione dell’accaduto, con la sostanziale conferma di quanto sin dall’inizio riportato nell’inchiesta del Corriere della Calabria. Un atteggiamento dunque omissivo, che se da un lato ha consentito di sviare l’attenzione dal caso, dall’altro pone dubbi sulla linearità del comportamento del direttore generale e sul rispetto degli obblighi di correttezza e lealtà, a nostro parere violati». Argomenti di cui si occuperà (su iniziativa del senatore Marco Siclari) anche la Commissione Salute del Senato e che portano il capogruppo della Cdl a chiamare in causa Oliverio, per sapere «se la giunta regionale fosse stata messa a conoscenza, dalla direzione generale degli ospedali di Reggio Calabria, anche per le vie brevi, in data antecedente alla trasmissione della relazione portata a conoscenza del Consiglio regionale il 31 Luglio, delle problematiche legate alla scarsità di materiale ortopedico a disposizione del Pronto Soccorso e della mancata fornitura di esso per ragioni dipendenti dagli uffici amministrativi, come emerso dalla messaggistica chat riconducibile al dg Benedetto ora acquisita dai Nas». Altro quesito verte sull’opinione maturata dalla giunta regionale in ordine ai silenzi del direttore generale ed ai vuoti presenti nella sua relazione: tali e tanti, conclude Gallo, «da porre Oliverio nella condizione di dover necessariamente chiarire pubblicamente quali siano i suoi intendimenti: il governatore intende confermare Benedetto nel suo incarico, condividendo così le responsabilità istituzionali e politiche delle sue omissioni, oppure ritiene di dover procedere con urgenza ed immediatezza alla sua revoca?»

Si attendono ora risposte.

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