Non c’è tempo per l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” che nella serata di ieri iniziava a festeggiare il superamento dei 100.000 iscritti nel gruppo omonimo che, giusto poche ore dopo, si verificava – si legge in una nota – l’ennesimo sinistro mortale sulla strada Statale 106 Jonica e questa volta a perdere la vita, in un incidente avvenuto in contrada Insiti nel comune diCorigliano Calabro (CS), intorno alle 20:30 circa, è stato Andrea Forciniti di 33 anni, giovane uomo sposato e con due bambini che ora resteranno per sempre senza padre.
Una disgrazia enorme per la famiglia Forciniti e per l’intera comunità calabrese che negli ultimi 37 giorni sulla famigerata “strada della morte” ha perso Vincenzo Gatto di 46 anni deceduto il 6 gennaio 2018 a Villapiana (CS), Antonella Tripodi di 34 deceduta l’8 gennaio 2018 a Condofuri (RC) e Pasquale Sgotto di 43 anni deceduto il 20 gennaio 2018 a Locri (RC).
“Non ci sono parole – continua la nota – per descrivere il terribile episodio che si è verificato. Scene di disperazione comprensibili ed amare per i congiunti, costretti ad assistere a questa ennesima tragedia su cui ora dovrà essere fatta chiarezza. Il punto in cui è avvenuto l’incidente, infatti, è pericolosissimo e non è nuovo ad tragici episodi simili. Qui è prevista da tempo la realizzazione di una rotatoria che ancora tarda ad essere realizzata.”
“Lo Stato Assassino che ogni giorno uccide i calabresi sulla S.S.106 – si legge nella nota dell’Associazione – è incapace di investire affinché possa essere avviato un piano di investimenti per l’ammodernamento di una arteria viaria contraddistinta da illegalità diffuse e da una scarsa manutenzione che la rendono una mulattiera che versa peraltro in uno stato comatoso”.
L’Associazione denuncia quelli che a suo dire sarebbero poi i mandanti morali di queste vittime: “i burocrati del Ministero dell’Ambiente ed i burocrati del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo su tutti, e lo Stato italiano che ad ogni livello opera, con irresponsabilità diffuse ed incapacità conclamate, affinché la Calabria resti una regione con strade cosiddette “statali” insicure, pericolose e su cui è facile morire”.
L’Associazione si stringe attorno alla Famiglia Forciniti, ai parenti ed agli amici tutti, a cui esprimiamo sentimenti di vicinanza e cordoglio. Noi non dimenticheremo un’altra vita spezzata, un’altra vittima della S.S.106, la “strada più pericolosa d’Italia”. Noi non resteremo indifferenti ed in silenzio davanti all’ennesima vittima di una strada sempre più serial killer in Calabria ed in Italia. La “strada della morte”, non ci stancheremo mai di ripeterlo, rappresenta la più grande Strage di Stato della storia della Repubblica italiana.”