“La notizia pubblicata da diverse testate giornalistiche nazionali e locali di alcuni episodici casi in cui si sono riscontrati bendaggi di emergenza presso il Pronto Soccorso del Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi – Melacrino – Morelli” di Reggio Calabria impone un chiarimento, e alcune precisazioni e delle riflessioni.
Corre l’obbligo evidenziare, per riportare i fatti nell’alveo della verità, che da una prima sommaria indagine esperita con i Direttori delle UOC sanitarie interessate, è emerso che al Pronto Soccorso del presidio Riuniti risulta formale accesso di un unico paziente di sesso maschile, C.A., giunto al triage alle ore 9:32 del 28/07/2018, già immobilizzato sul luogo dell’incidente con “cartone”, come dichiarato dallo stesso paziente al Direttore della UOC Ortopedia alla presenza dei suoi collaboratori. Il paziente, codificato codice giallo, veniva visitato alle 9:35, sottoposto a visita di pronto soccorso, ECG ed esami radiografici.
Si precisa che l’immobilizzazione provvisoria con “cartone” quale era giunto il paziente, non è stato rimossa opportunamente, per non provocare ulteriori dolori e poter effettuare le radiografia senza interferenze. Eseguita la radiografia il paziente veniva ricoverato in reparto ed in fase di accettazione veniva nuovamente valutato dall’ortopedico di turno, il quale rimuoveva il “cartone” ed applicava valva gessata di contenimento. Nel pomeriggio, durante l’ulteriore visita, valutata le condizioni circolatorie dell’arto, il medico di turno poneva trazione transcheletrica.
Sono in corso ulteriori approfondimenti relativi ad un’altra paziente O.G. pervenuta in PS il 30/07/2018 alle 7:11 che viene soccorsa sul luogo dell’incidente dal 118, dove viene applicato un tutore con anima di metallo (non radiotrasparente). Giunta al PS alle 7:11 veniva visitata alle 7:16 in codice verde. Considerata la necessità di sottoporre ad indagini radiografiche la paziente, si inviava la stessa in radiologia con immobilizzazione provvisoria di “cartone” e radiotrasparente. Successivamente alle radiografie effettuava consulenza ortopedica nell’ambito della quale veniva rimosso l’immobilizzazione provvisoria di “cartone” e veniva applicata valva gessata di posizione e quindi rinviata al PS da dove veniva ricoverata alle 9:42 ed è tutt’ora degente. Si rappresenta, altresì, che la UOC di Ortopedia è operativa H24 con 30 posti letto di ricovero, con l’aggiunta di 2 unità reperibili per le urgenze nelle ore notturne. Si fa inoltre presente, che le risorse umane utilizzate debbono far fronte a tutte le necessità ortopediche afferenti a tutta la provincia di Reggio Calabria
Le precisazioni sono relative al fatto che mentre la notizia fa clamore, com’è giusto, mesi di lavoro, molto spesso silenzioso, hanno determinato un cambiamento strutturale all’interno dell’ospedale.
Questo lascia parecchia amarezza sul momento, ma non riduce, anzi aumenta, la determinazione a proseguire il lavoro intrapreso. Il miglioramento degli ultimi tre anni è sotto gli occhi di tutti, degenti ed operatori. I numeri, che sono più testardi delle opinioni e degli scoop di un giorno, certificano la situazione e quanto fatto da questa Direzione negli ultimi tre anni.
Dal 2015 l’Ospedale di Reggio Calabria ha prodotto solidi fatti, di cui si elencano i più significativi:
l’aumento dei ricoveri e della loro complessità;
l’avvio delle attività della P.E.T., prima pubblica della Calabria, che eroga circa 1500 prestazioni
all’anno;
l’avvio e la messa a regime della Cardiochirurgia che ha già superato i 600 interventi in poco
più di 18 mesi con tassi di mortalità tra i più bassi d’Italia;
l’attivazione della Chirurgia Toracica, chiusa da molti anni;
l’attivazione della chirurgia robotica, unica in Calabria, per le attività di chirurgia mini invasiva e
di precisione in urologia, ginecologia e chirurgia generale;
il ripristino della gestione ordinaria per 21 U.O.C. sanitarie, prima affidate provvisoriamente
mediante incarichi di sostituzione, insomma mancavano i “primari” in quasi tutti i “reparti”;
l’incremento delle attività del punto nascita aziendale a seguito della chiusura di quelli prima
attivi in tutta la provincia. I parti eseguiti sono passati da 1.946 nel 2015 a 2.133 nel 2016 a
2.322 nel 2017 ad una proiezione di 2.600 del 2018;
sono stati assunti oltre 120 operatori socio sanitari, i primi della storia dell’Azienda, per il
supporto alla cura dei pazienti;
il completamento della seconda fase del nuovo presidio “Morelli” (i cui lavori saranno
completati per il primo corpo di fabbrica entro quest’anno e per il secondo entro l’anno
prossimo) che avrà una finalizzazione volta alla creazione di un polo regionale per la diagnosi e
la cura delle patologie onco – ematologiche una delle aree sanitarie in cui l’ospedale registra
delle vere eccellenze nazionali;
la partecipazione al programma di investimento dell’INAIL per le opere di pubblica utilità sociale aggiudicato da questa Direzione Strategica per la realizzazione del nuovo grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria, un investimento di 180 milioni di euro, nonché l’avvio ed il completamento in tempi ristretti di tutte le procedure propedeutiche alla progettazione ed alla esecuzione dell’opera.