I dati sullo sfruttamento e lavoro nero sono anche più gravi di quelli rappresentati dalla Cgia di Mestre, i voucher aumentano lo sfruttamento. La sentenza del Tribunale di Reggio su sfruttamento ed estorsione dei lavoratori è un fatto grave e ricorrente in Calabria. Valide le nostre ragioni per la costituzione di parte civile nel processo “Gotha”. In Calabria una lotta di legalità e civiltà contro la ‘ndrangheta, lo sfruttamento e il lavoro nero. Il 12 luglio a Cirò Marina incontro con Susanna Camusso Segretario generale Cgil e il Procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho.
La Magistratura calabrese, – si legge in una nota stampa di Angelo Sposato, segretario generale Cgil Calabria – a cui va il nostro pieno sostegno, nei giorni scorsi con diverse operazioni sul territorio regionale ha smantellato un quadro sconcertante di corruzione nella pubblica amministrazione. Alcuni Sindaci, amministratori e dirigenti pubblici sono stati arrestati per turbative d’asta e irregolarità negli appalti e nei servizi . Continuano ad aumentare i comuni sciolti per mafia. Nell’inchiesta su Calabria Verde, su richiesta della DDA di Catanzaro, è stato arrestato in provincia di Cosenza un carabiniere in servizio per rapporti contigui ad Aziende collegate alla ‘ndrangheta . Un noto imprenditore a Reggio Calabria è stato condannato per estorsione nei confronti dei lavoratori e sfruttamento del lavoro, praticando l’odioso ricatto del ritorno in contante di oltre la metà dello stipendio dato al lavoratore con bonifico o assegno tracciabile.
Nei giorni scorsi, nel giro di incontri che abbiamo iniziato come Cgil nelle Prefetture e nelle direzioni del lavoro territoriali abbiamo rappresentato ai Prefetti di Reggio Calabria e Crotone la necessità di istituire delle commissioni prefettizie contro sfruttamento e lavoro nero anche alla luce delle soppressioni dei CLES (comitati per l’emersione del lavoro sommerso e irregolare). I dati rappresentati dallo studio della Cgia di Mestre sono parziali, in Calabria sono molto più gravi. In agricoltura lo sfruttamento del lavoro dei migranti ad un euro a cassetta o all’ora in alcune realtà è gestita da cooperative della ndrangheta, basta leggere l’inchiesta apparsa sull’Espresso di ieri. Nel turismo stagionale un lavoratore su due è irregolare e senza alcun contratto di lavoro, nel commercio prevale lo sfruttamento del lavoro femminile con paghe di 2-3 euro l’ora.
In edilizia, nei cantieri privati, ma in alcuni casi anche in quelli di appalti pubblici, prevale il cottimo e le assunzioni in alcuni casi vengono fatti il giorno prima di un infortunio. La reintroduzione dei voucher aggraverebbe la situazione, aumentando lo sfruttamento che verrebbe solo mascherato. Con le costituzioni di parte civile della Cgil nei processi“Gotha” “Aemilia” “Stige” abbiamo voluto denunciare l’intreccio e il rapporto tra la Ndrangheta, l’imprenditoria illegale, e l’assoggettamento del sistema economico e istituzionale dei territori, delle Imprese e dei lavoratori. La Cgil nazionale, Emilia e Calabria il 12 luglio a Cirò Marina, luogo dove è nata l’inchiesta “STIGE”, svolgeranno una importante iniziativa anche su questi temi.
Saranno presenti il Segretario generale Cgil Susanna Camusso, il Procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho, Rosy Bindi già presidente commissione parlamentare antimafia, Il Presidente di Avviso Pubblico Roberto Montà, i Segretari generali Cgil di Emilia e Calabria Gino Giove ed Angelo Sposato. La Cgil è in campo per una lotta di legalità e civiltà contro la ndrangheta, lo sfruttamento e il lavoro nero.