Inadempiente, ma in costante aumento. È valutazione finale dei livelli essenziali di assistenza per il 2015 della Regione Calabria che arriva a un punteggio pari a 147. Secondo i parametri di riferimento fissati dal Comitato Lea (range 25 – 225; positivo a 160) risulta sotto la soglia di adempienza ma in costante miglioramento a partire dal 2010.
Così nel 2015 adempienti in base ai 35 indicatori della “griglia Lea” – la maggior parte (11) delle regioni monitorate (16) ad esclusione di Molise, Puglia, Sicilia, Campania e Calabria che dovranno superare le criticità su vaccinazioni, screening, assistenza agli anziani e ai disabili, appropriatezza nell’assistenza ospedaliera. Per queste regioni, il monitoraggio delle criticità è effettuato nell’ambito degli obiettivi previsti dal piano di rientro.
La Calabria rileva infatti criticità nel livello di assisstenza della prevenzione, ed in particolare nell’area delle vaccinazioni, per l’indicatore Copertura vaccinale per vaccinazione antinfluenzale nell’anziano (51.7% vs 75%), come già rilevato nel 2014; nell’area screening per l’indicatore Proporzione di persone che ha effettuato test di screening di primo livello, in un programma organizzato, per cervice uterina, mammella, colon retto, (score 1 vs score 9), come già rilevato dal 2012 e nella sanità animale per l’indicatore Percentuale di allevamenti controllati per brucellosi ovicaprina, bovina e bufalina, che registra uno scostamento non accettabile rispetto ai valori di riferimento.
Per il livello di assistenza distrettuale, le criticità sono relative all’indicatore Posti letto attivi in hospice sul totale dei deceduti per tumore (per 100) (0.45 vs 1) come già rilevata nel 2014; infine per l’assistenza ospedaliera si registra uno scostamento non accettabile rispetto ai valori di riferimento per gli indicatori Percentuale parti cesarei primari (25.95% vs 20%) e Percentuale di pazienti (età 65+) con diagnosi di frattura del collo del femore operati entro 2 giornate in regime ordinario (26.56% vs 55%).
Al primo posto della classifica c’è la Toscana con 212 punti. Ultima Regione “promossa” la Basilicata con 170 punti. Ma a parte questa eccezione il Sud nel 2015 fa l’en plein di bocciature e risultano inadempienti Molise (156 punti), Puglia (155), Sicilia (153), Calabria (147) e Campania (106). In realtà del tutto inadempienti non c’erano Regioni dal 2012, ultimo anno in cui la Campania, unica bocciata, aveva totalizzato 117 punti, 11 in più di quelli 2015. Sopra i 200 punti invece ci sono, nell’ordine dopo la Toscana, Emilia Romagna e Piemonte (entrambi 205) e Veneto (202).
Per essere considerate adempienti le Regioni devono aver totalizzato un punteggio superiore a 160 o anche tra 140 e 160, ma senza alcun indicatore considerato critico, mentre sono inadempienti sotto i 140 punti o ancora una volta tra 140 e 160, ma stavolta con almeno un indicatore critico. I dati nella classifica della verifica 2015 si riferiscono alle Regioni a statuto ordinario, ma, chiarisce il ministero della Salute che ha appena pubblicato i risultati sul suo sito, considerando che l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza deve essere garantita a tutti i cittadini italiani, indipendentemente dall’accesso o meno della regione di residenza al finanziamento sanitario Nazionale, sono riportati anche i dati delle regioni Valle D’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Sardegna e delle Province Autonome di Trento e Bolzano, non con i risultati totali come le altre, ma con quelli per ogni singolo indicatore.
Analizzando il trend 2012-2015 relativamente ai punteggi della griglia Lea, spiega il ministero, emerge che nel periodo considerato è variato il numero di regioni “adempienti” (10 nel 2012, 9 nel 2013, 13 nel 2014, 11 nel 2015) e contemporaneamente, a seguito della modifica delle classi di valutazione per l’anno 2015, sono 5 le regioni che si collocano nella classe “inadempiente” (ossia con punteggio < 140 o compreso tra 140 – 160 con almeno un indicatore critico). Il ministero segnala, in particolare, la conferma di Toscana, Emilia Romagna e Piemonte su punteggi pari o superiori a 200 insieme al Veneto, il netto miglioramento di Abruzzo e Calabria e il peggioramento di Campania, Puglia e Sicilia rispetto ai punteggi rilevati nell’anno di Verifica 2014. Anche per le regioni che non sono sottoposte alla “Verifica adempimenti”, sulla base dei dati a disposizione, è stato possibile elaborare la griglia Lea 2015, ma la valutazione sarà resa nota successivamente.
Sempre l’analisi effettuata dal ministero segnala che il livello della prevenzione, la copertura vaccinale nei bambini a 24 mesi per ciclo base (polio, difterite, tetano, epatite B, pertosse, Hib) risulta totalmente raggiunta in Lazio, Abruzzo, Basilicata, Calabria e Sardegna mentre nella P.A. di Bolzano, in Friuli V.G. , Veneto e Campania si registrano bassi livelli di copertura. In tendenziale e generalizzata diminuzione risulta la copertura vaccinale per una dose di vaccino contro morbillo, parotite e rosolia dove tutte le regioni registrano una copertura al di sotto del valore di riferimento, mentre, la copertura vaccinale antinfluenzale nell’anziano registra un lieve incremento nella maggior parte delle regioni, seppur costantemente al di sotto del livello soglia.
L’attività di screening dimostra, invece, un elevato gradiente tra le regioni centro-settentrionali e quelle meridionali; in quest’ultime non si denotano miglioramenti nel trend 2010-2015 ed i valori dell’indicatore di monitoraggio sono al di sotto del parametro di riferimento. Per l’assistenza ospedaliera, si conferma il trend in diminuzione dei ricoveri ospedalieri per tutte le regioni ed il tendenziale miglioramento dell’appropriatezza dell’assistenza ospedaliera riscontrabile, in particolare, nella diminuzione dei ricoveri attribuiti a Drg ad alto rischio di inappropriatezza. Ancora elevata, invece, la percentuale di parti cesarei primari, con valori ben oltre i parametri di riferimento specialmente in Campania. In tendenziale aumento risulta la percentuale di pazienti con frattura del femore operati entro 2 giorni, anche nelle regioni meridionali che, tuttavia, si attestano ancora su valori inferiori al parametro di riferimento.
Relativamente all’assistenza territoriale, si evidenziano delle criticità relativamente alla presa in carico dei soggetti anziani nelle strutture residenziali, in particolar modo nelle regioni meridionali dove l’offerta di posti letto è carente. Per quanto riguarda l’ospedalizzazione in età pediatrica per asma e gastroenterite si riscontrano dei valori al di sopra del valore di riferimento specialmente nelle regioni meridionali. “Quanto descritto – commenta il rapporto – sottolinea la necessità di monitorare il mantenimento dell’erogazione dei Lea per tutte le regioni italiane e andando oltre la valutazione della adempienza complessiva ovvero analizzando, attraverso gli indicatori della griglia Lea, le singole aree che la compongono”.
Livelli di assistenza, Calabria penultima. Inadempiente per vaccinazioni e prevenzione
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