Produrre cibo è sacrificio perché sprecarlo? La decima Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare che si celebra il 5 febbraio ripropone la centralità della questione spreco in rapporto alla sostenibilità agroalimentare e ambientale. In Calabria si stima che lo spreco è di oltre 200milioni di €uro e va dal campo alla tavola. I dati dicono che purtroppo quasi i 3/4 dello spreco è domestico. Ecco quindi la necessità che l’eliminazione dello spreco deve diventare oggetto di politiche pubbliche adeguate e lungimiranti, uno strumento per promuovere la salute ed educare a corretti stili di vita e anche a ridurre sensibilmente la quantità di rifiuti. Tutto questo, occorre farlo dalla fase di produzione, a quella di trasformazione, distribuzione e somministrazione e consumo di prodotti alimentari, attraverso la realizzazione di specifici obiettivi: contribuire come regione Calabria ad attività di ricerca, informazione e sensibilizzazione dei cittadini con particolare riferimento alle giovani generazioni per le buone pratiche di economia circolare. Lo spreco alimentare non è solo un aspetto etico-sociale, ma le sue conseguenze negative hanno una forte ripercussione e mortificano la filiera agro-alimentare. Tutti dobbiamo dare il nostro contributo all’obiettivo #meno spreco#menopovertà#più benessere ad esempio acquistando solo ciò che serve realmente, consultando etichette e scadenze. E allora, per irrobustire anche le politiche di contrasto alla povertà e le iniziative nelle scuole portate avanti dalla Giunta della Regione Calabria in particolare dalla vice-presidente Princi e assessore Staine, occorre contrastare gli sprechi, favorendo la distribuzione degli eccessi a chi ne ha bisogno, con azioni concrete sul territorio, irrobustendo la rete per il recupero delle eccedenze e le donazioni a favore di enti caritatevoli ed enti no profit come Banco Alimentare. Dopotutto la Legge 19 agosto 2016 n.166 è finalizzata proprio a favorire, anche con premialità, il recupero della donazione degli alimenti dei medicinali e dei prodotti farmaceutici per fini solidali e per ridurre la produzione di rifiuti. Si può fare molto, e non mancherà il mio impegno per la prevenzione dello spreco alimentare che può iniziare a dare frutti significativi.