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Noi moderati su vicenda soprintendenza

Redazione

Apprendiamo con notevole rammarico e tristezza la notizia circa la volontà del governo di accorpare il parco archeologico di Crotone a quello di Sibari e, di conseguenza, la soppressione della Soprintendenza per l’archeologia, i beni artistici ed il paesaggio. La notizia non può che essere l’ennesima dimostrazione che a difesa e tutela della nostra città e dei nostri beni, non c’è nessuno. Non abbiamo una classe dirigente in grado di proteggere ciò che da secoli rende nota ai più la nostra città: prima su tutti la Colonna di Capocolonna. È da anni che continuiamo ad assistere a soprusi: isolamento di Crotone dal resto della regione e della nazione per quanto riguarda i collegamenti portuali, aeroportuali e ferroviari; diritto alla salute costituzionalmente sancito che, invece, nel nostro territorio è costantemente negato; sottosuolo di buona parte delle ex aree industriali e non, ancora sopportano la presenza di veleni e scorie che contribuiscono ad accrescere il numero dei malati di cancro; intere zone di periferia abbandonate al degrado e sommerse di rifiuti ed insetti di ogni genere. Si potrebbe continuare a citare criticità, ma un libro non basterebbe per elencare tutto. I cittadini sono stanchi di vivere in una città bellissima ma martoriata e ad essere governati da una classe che ancora una volta dimostra di essere incapace a preservare e a curare.
Ciò a cui stiamo assistendo è ennesima causa di mortificazione per i crotonesi. Troppo facile ricevere il plauso dichiarando in conferenza stampa che “Crotone sta assistendo ad una rinascita”: forse, sarebbe il caso di rivedere il significato del termine prima di pronunciarsi e guardare in faccia la realtà Crotone ed i crotonesi meritano rispetto e attenzione e non si può più continuare ad assistere alla crescita di altri territori restando inermi.

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