“Sarebbe un’operazione sfacciatamente clientelare”, secondo alcuni esponenti del centro-destra, “procedere alla sottoscrizione delle convenzioni nei giorni precedenti al voto” poiché, a parere dei meno informati, impegnati a tempo pieno nelle campagne elettorali verso Montecitorio, non ci sarebbe “alcun motivo di urgenza” per portare avanti la normale attività amministrativa, finalizzata all’erogazione di servizi a favore e tutela delle classi più deboli. Appare evidente come simili affermazioni richiedano chiarimenti, volti non solo a dissipare dubbi ma soprattutto a superare – si spera in via definitiva – beghe e polemiche di stampo puramente elettorale”.
E’ quanto afferma, in una nota, il Presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio.
“È inaccettabile -prosegue Oliverio- la strumentalizzazione delle iniziative di politica attiva, avviate dall’Amministrazione regionale a partire dalla seconda metà di gennaio, a sostegno dei giovani (under 29) e dei disoccupati svantaggiati (over 30) calabresi. Nello specifico, le recenti polemiche hanno investito la presunta “grande manifestazione”, organizzata dal sottoscritto per raccogliere consensi elettorali, con l’accusa di favorire il voto di scambio. Ebbene, è indispensabile chiarire che il presunto meeting, altro non è che un incontro tecnico e formativo, rivolto esclusivamente agli addetti ai lavori, previsto per fine febbraio e fissato unicamente al fine di facilitare la corretta attuazione degli strumenti attivati, diffondere informazioni tecniche, favorire la massima partecipazione e fornire a servizi per l’impiego (pubblici e privati), ANPAL Servizi e Consulenti del lavoro, indicazioni utili alla corretta presentazione delle domande ed alla gestione dei progetti.
Trattandosi di una giornata di studio, pianificata per favorire un coordinamento forte da parte della Regione – ed evitare di incorrere negli errori commessi in passato, che hanno prodotto ritardi, colli di bottiglia e situazioni di stallo nell’erogazione delle politiche attive – non è prevista (e sarebbe fuori luogo) la partecipazione di esponenti politici”.
“Quanto alle accuse di clientelismo, mosse in relazione alla sottoscrizione di convenzioni tra la Regione Calabria e i servizi privati per il lavoro, nell’ambito degli avvisi pubblici in questione, meglio noti come “dote lavoro e inclusione attiva” e i nuovi “tirocini garanzia giovani” -aggiunge il Presidente della Regione- è decisamente il caso di precisare che la stipula delle convenzioni quadro è una fase intermedia necessaria, un atto cosiddetto ‘endoprocedimentale’, cioè interno al procedimento amministrativo ed indispensabile al suo completamento. Infatti, entrambi i bandi, aperti “a sportello” già dal 15 gennaio, prevedono la convenzione con gli enti che gestiranno le candidature dei giovani da avviare al lavoro, candidature in cui sono riposte speranze e che da oltre un mese giungono numerose alla Regione Calabria attraverso una piattaforma web.
È evidente, dunque, dove sia e quale sia l’urgenza di provvedere. Ma per i più miopi si può ulteriormente precisare che affinché le candidature, che i giovani e meno giovani stanno presentando da più di un mese, siano ricevute ed elaborate dai centri per l’impiego e servizi per il lavoro, è indispensabile che tali enti siano convenzionati. Perciò, in sintesi, al fine di dare compiuta attuazione allo strumento “dote lavoro” e “tirocini garanzia giovani” è indispensabile che si provveda quanto prima a convenzionare gli intermediari perché le candidature presentate non restino “appese” ma si collochino nel sistema in cui si incontrano di domanda e offerta di lavoro e dove gli enti rendono possibile e favoriscono tale incontro”.
“Sarebbe -conclude Oliverio- immorale indugiare oltre e aspettare la fine della campagna elettorale, piegando i doveri d’ufficio alle logiche elettorali, quando a farne le spese sono le categorie più deboli.
Prego dunque tutte le forze politiche di astenersi dallo strumentalizzare aspetti che non hanno altra finalità che garantire certezza alle aspettative dei giovani e dei soggetti in difficoltà”.
Oliverio risponde a chi lo accusa di favorire il voto di scambio
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