Orlandino Greco (IdM), “Tajani in America esalta la Rider Cup e il Sud sta a guardare
mentre potrebbe giocarsi questa partita da protagonista. Il sud diventi hub golfistico”.
Il ministro degli esteri Antonio Tajani in visita, nei giorni scorsi, a New York ha
presentato la Ryder Cup, che si svolgerà dal 25 settembre all’1 ottobre a Roma, per la
prima volta nella sua storia in Italia. Alla conferenza stampa è intervenuto anche Don
Rea, vicepresidente del Pga, uno dei più grandi organizzatori di competizioni
golfistiche, che ha elogiato la storica ospitalità dell’Italia e il luogo dove si disputerà la
manifestazione. Quindi, mentre il mondo guarda l’Italia e questa punta e investe sul
Golf e il suo indotto, il Sud ancora una volta sta a guadare mentre potrebbe giocarsi
questa partita da protagonista.
Oggi il golf e praticato da moltissime persone di varia estrazione sociale e culturale
che desiderano avere l’opportunita di svolgere un’attivita all’aria aperta in luoghi
sempre più ameni e diversificati. Considerando che ogni campo per morfologia,
paesaggio e contesto geografico è diverso, i golfisti sono alla continua ricerca di nuove
destinazioni. Ad assicurare tali finalita un ruolo molto importante giocano i siti delle
localizzazioni dei campi da golf e delle relative strutture ricettive che devono
rispondere alle esigenze di un mercato, quello del Turismo & Sport, che è in continua
crescita e che anche in periodi di crisi ha mantenuto un trend di crescita notevole.
Su queste basi era nata ‘ Calabria Golf Destination ’ , la legge N. 71 recante: “ Misure per
promuovere il turismo sportivo mediante la diffusione del gioco del golf e la
realizzazione di impianti golfistici”, approvata dall ’ unanimità dal Consiglio regionale
della Calabria nel 2017, e che ebbe grande eco mediatico, anche a livello
internazionale, interessando gli esperti del settore e tutto l ’ indotto, da capogiro per i
numeri e le cifre, che gira intorno a questo sport. Una sfida ambiziosa, ancora non
realizzata, che punta a trasformare la regione in un polo golfistico a livello
internazionale richiamando giocatori da tutta Europa e non solo, offrendo mare,
montagna e molto altro e non per tre mesi estivi ma per l ’ intero anno.
Basti pensare che il golf è lo sport più giocato al mondo, con 65 milioni di praticanti
(7,4 milioni in Europa). Il costo medio giornaliero di un viaggio di golf è di 110 Euro se
il viaggio è fatto in patria, di 170 Euro se si tratta di un viaggio di golf a corto raggio e
di 230 Euro per i viaggi a lungo raggio. La spesa pro capite generata dai turisti di golf
è infatti 3 volte superiore a quella degli altri turisti. Le spese di un golfista in un
viaggio di golf vanno infatti a beneficio del campo da golf soltanto nella misura del
15% mentre il 75% delle restanti spese contribuiscono ad arricchire
considerevolmente l ’ economia locale (alloggio, trasporti interni, rental car, shopping,
bar, ristoranti, ecc). Va da s é che questo significa occupazione, infatti, sempre
secondo gli studi di settore, 5 campi con alberghiero e indotto generano 1600 posti di
lavoro.
Un ’ indagine realizzata da Sports Marketing Surveys ha rivelato tutto il potenziale
appeal dell ’ Italia: il 31% di britannici e irlandesi, il 56% dei francesi, il 71% degli
svedesi e il 76% dei tedeschi prenderebbero in considerazione il nostro Paese come
meta turistico-golfistica nei prossimi cinque anni. Se l ’ Italia, però, ospita la Ryder Cup
2023 e vanta 398 campi, ancora purtroppo è poco conosciuta, questo perch é manca
una vera e propria ‘ golf destination ’ . Questo chiama, infatti, in causa diversi fattori ed
elementi sui quali è necessario riflettere, affinch é un territorio possa essere davvero
considerato attrattivo e aprirsi al mercato del turismo, in questo caso golfistico, come
prodotto o destinazione. E sono: l ’ offerta di servizi di qualità, sempre più innovativi e
moderni, ma che sappia guardare, anche, ad un sistema integrato tra le varie realtà
territoriali e regionali. Il golfista è ‘nomade ’ per definizione, si sposta scegliendo non il
campo da golf o la struttura singola ma più green, raggiungibili in poco tempo.
Incentivare la messa in rete di più contesti e località, tali da diventare e da essere
considerati un vero e proprio hub del sud d ’ Italia, sarebbe una grande scommessa su
cui il Meridione potrebbe e deve investire. Ciò garantirebbe la sopravvivenza, in alcuni
casi, di quelli già esistenti e che probabilmente non riescono a soddisfare le richieste
di un indotto così alto e dall ’ altro la creazione di nuove realtà.
Il golf diventa allora un imperativo categorico, dove il Sud può giocarsi una partita
importante, proprio per ciò che lo caratterizza, dai grandi patrimoni culturali e
paesaggistici al clima che da solo garantirebbe quell ’ offerta turistica destagionalizzata
tale da coprire quasi tutto l ’ anno. E la destagionalizzazione, visti anche i continui
mutamenti climatici, è ormai un imperativo categorico del mercato turistico. Bisogna
pensare a forme nuove che aiutino i nostri territori orientandoli verso attrattori
differenti rispetto la balneazione e la montagna ma che la tempo stesso li sostengono,
ampliando l ’ offerta e la qualità dei servizi. Destagionalizzare vuol dire differenziare ed
elevare il prodotto turistico del sud, sfruttando le potenzialita di un territorio che
possiede una miriade di luoghi idonei per bellezza ed importanza naturalistica e
culturale, a cui si aggiunge la caratteristica del clima.
Perdere questa occasione significa rinunciare non soltanto alle cifre che girano intorno
a questo sport ma ad una grande opportunità. In termini di business significa, infatti,
innanzitutto far entrare il Sud nei contesti nazionali puntando a un turismo di qualità e
di nicchia e incrementando quello internazionale.
L ’ invito è che ciò che era stata vista come una chimera possa finalmente realizzarsi,
anche attraverso le nuove forme di investimento e finanziamento, e che possa
coinvolgere in un grande progetto tutte le regione meridionali interessate,
considerandole come punto di riferimento per il golf in Italia e nell ’ Europa
Mediterranea.
Ciò influirebbe su quella narrazione errata e anacronistica dei nostri territori e del
Meridione in generale che mira sempre più a modelli di crescita e sviluppo che
intendono rompere con il passato ed imporsi non più come “ questione” ma come
alternativa positiva e propositiva. Un ‘ Meridione fuori questione’ è possibile, anche
incentivando iniziative e promuovendo progetti che guardano oltre e con grande
visione ambiscono a raggiungere quelle mete e quegli obiettivi una volta preclusi o
considerati tali.
Orlandino Greco
Italia del Meridione
Orlandino Greco (IdM), “Tajani in America esalta la Rider Cup e il Sud sta a guardare mentre potrebbe giocarsi questa partita da protagonista. Il sud diventi hub golfistico”
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