Si è potuto verificare, anche su segnalazione di colleghi e di utenti interessati a processi fissati sul ruolo del Dott. Pantano alle udienze di lunedì e giovedì u.s., che il GOT incaricato di sostituire il Giudice titolare ha disposto un rinvio anomalo delle cause nella settimana di astensione, già proclamata dall’UCPI, tra il 10 ed il 14 aprile 2017.
E ciò nonostante fosse ovviamente nota l’adesione dei difensori interessati all’astensione medesima.
Anzi – paradossalmente – il rinvio nella settimana dello sciopero è stato disposto previa verifica dell’intenzione del difensore impegnato di aderire all’astensione.
Non c’è nessuna necessità di accertare quali possano essere i principi di organizzazione e le finalità della scelta del Giudice di concentrare la chiamata di diverse decine di processi nella settimana di astensione.
È infatti certo che la scelta non è finalizzata a trattare i processi (i testi presenti sono stati disintimati e riceveranno nuova citazione) ma a determinare le condizioni di un ulteriore rinvio, stavolta motivato dall’impedimento del difensore in astensione, e quindi con termini di prescrizione congelati fino alla nuova data.
È certo che tale anomala scelta organizzativa del Magistrato danneggerà gli imputati, che vedranno dilatati i tempi del processo con l’orologio della prescrizione bloccato.
È certo che la scelta organizzativa del Giudice, anziché contenere i disagi che inevitabilmente provoca l’astensione, li potenzia, scaricandoli sugli utenti e sugli uffici che dovranno ricitare i testi disintimati.
È altrettanto certo, infine, che la scelta organizzativa potrebbe essere intesa più che come manifestazione di indifferenza, come vero e proprio disprezzo nei confronti delle ragioni dell’astensione che viene utilizzata strumentalmente.
Per tali ragioni, avendo la Camera Penale – anche in applicazione dei principi posti dal codice di autoregolamentazione – il dovere di limitare i disagi nei confronti degli utenti correlati all’astensione dall’attività di udienza, ed avendo altresì il precipuo dovere di tutelare la funzione difensiva anche facendo fronte comune contro iniziative che sviliscono l’immagine del penalista e, ancor peggio, le ragioni che hanno costretto l’Avvocatura Italiana a ricorrere, per denunciare i contenuti illiberali della riforma in discussione in Parlamento, allo strumento estremo dell’astensione.
Rilevato, altresì, che analoghi procedimenti, e nelle medesime condizioni, sono stati, nei giorni precedenti, adottati da altri Magistrati della nostra sede giudiziaria (per vero, in alcuni casi previo accordo con la difesa e nell’interesse dei detenuti che altrimenti sarebbero stati trasferiti), sicché sembra che tutti ubbidiscano alla medesima strategia, la Camera Penale di Palmi
CHIEDE
che il Presidente del Tribunale disponga d’ufficio il rinvio delle cause fissate ad astensione proclamata, all’udienza del 10 e del 13 p.v. in prosecuzione di quella di quelle del 3 e del 6 u.s., eccezione fatta per quelle con detenuti che abbiano chiesto di essere processati nonostante l’astensione, o con termini di custodia cautelare di prossima scadenza, ovvero cause prossime alla prescrizione
INVITA
In ogni caso i difensori interessati a cause rinviate ad astensione proclamata, nella settimana tra il 10 ed il 14 aprile p.v., a partecipare regolarmente alle attività di udienza riportandosi alle motivazioni specificate nel presente comunicato (a tale fine chiedendone l’allegazione al verbale di udienza), con le eccezioni sopra precisate. E ciò, per riaffermare la piena condivisione delle motivazioni dell’astensione proclamata ed allo scopo di evitare che lo strumento dell’astensione possa essere reso inefficace dall’uso improprio dei poteri ordinatori del giudice.
DECIDE
di proclamare lo stato di agitazione dei penalisti e riserva di indire una tornata di astensione dalle udienze entro il mese di aprile e per le giornate di eventuale rinvio delle udienze fissate nei giorni di sciopero
DECIDE
di inviare la presente alla Giunta dell’UCPI ed al Consiglio delle Camere Penali, perché decidano di adottare, in adesione a quanto denunciato e previsto, idonee iniziative