“Il Ponte sullo Stretto è una grande sfida per l’ingegneria, un settore nel quale storicamente l’Italia si è contraddistinta con opere importanti e di ottima qualità. Oggi, anche grazie all’impegno messo in campo sul fronte della progettualità avviata con le risorse del PNRR, l’ingegneria può tornare a essere protagonista dello sviluppo del Paese”. Così Giorgio Lupoi, presidente nazionale OICE (Associazione delle organizzazioni di ingegneria e architettura) in merito all’approvazione da parte dell’Aula del Senato del dl per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina.
“Le difficoltà nella gestione del territorio, dalla fragilità geologica all’esigenza di tutela del nostro patrimonio storico, artistico e naturalistico, hanno forgiato l’ingegneria italiana – ha aggiunto Lupoi, che è partner di Speri, Studio di ingegneria e architettura, specializzato nella progettazione e costruzione – spingendola a trovare soluzioni efficaci e innovative”.
Secondo il Presidente di OICE, “unitamente al Ponte, dovremmo comunque rilanciare un Piano strategico pluriennale che porti a sanare le fratture del nostro territorio e a contenere i consumi, nell’ottica della salvaguardia dell’intero Pianeta. In tale prospettiva, la rimodulazione dei fondi del PNRR potrebbe costituire un primo significativo passaggio per dare concretezza a questo progetto”.
“Il Ponte sullo Stretto proietta l’ingegneria verso una nuova dimensione, dove l’innovazione tecnologica recita un ruolo di primo piano” osserva Lupoi, che sottolinea come “i cittadini potranno così usufruire di una mobilità più funzionale. Ma non bisogna dimenticare – conclude – l’urgenza di migliorare le infrastrutture a livello locale, coinvolgendo tutte le Regioni del Mezzogiorno, con l’obiettivo comune di creare una valida rete di comunicazione, sostenibile, e sicura”.