Complesso intervento di sostituzione valvolare aortica portato a termine con successo in una paziente di oltre 80 anni dall’équipe delle U.O.C. di Cardiologia e di Cardiochirurgia del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria, rispettivamente dirette dal Dott. Frank Benedetto e dal Dott. Pasquale Fratto.
L’intervento ha avuto luogo un mese fa su di una paziente già sottoposta ad un intervento di sostituzione valvolare aortica percutanea (TAVI), che aveva avuto un’evoluzione clinica sfavorevole derivante dalla degenerazione della protesi precedentemente impiantata, causata da patologie concomitanti.
Alla luce di queste ultime, ed in considerazione dell’età avanzata della signora, l’eventualità di un intervento cardiochirurgico tradizionale di sostituzione della valvola aortica è stata considerata ad “alto rischio”.
L’unica opzione possibile per aiutare la paziente è apparsa fin da subito eseguire un delicato intervento di posizionamento di una nuova protesi valvolare percutanea (TAVI) all’interno della protesi precedentemente impiantata ed ormai non più adeguatamente funzionante.
Questo delicato intervento denominato “TAVI in TAVI” presenta numerose complessità tecniche e un alto rischio di serie complicanze periprocedurali.
Complesso intervento di sostituzione valvolare aortica portato a termine con successo in una paziente di oltre 80 anni dall’équipe delle U.O.C. di Cardiologia e di Cardiochirurgia del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria, rispettivamente dirette dal Dott. Frank Benedetto e dal Dott. Pasquale Fratto.
L’intervento ha avuto luogo un mese fa su di una paziente già sottoposta ad un intervento di sostituzione valvolare aortica percutanea (TAVI), che aveva avuto un’evoluzione clinica sfavorevole derivante dalla degenerazione della protesi precedentemente impiantata, causata da patologie concomitanti.
Alla luce di queste ultime, ed in considerazione dell’età avanzata della signora, l’eventualità di un intervento cardiochirurgico tradizionale di sostituzione della valvola aortica è stata considerata ad “alto rischio”.
L’unica opzione possibile per aiutare la paziente è apparsa fin da subito eseguire un delicato intervento di posizionamento di una nuova protesi valvolare percutanea (TAVI) all’interno della protesi precedentemente impiantata ed ormai non più adeguatamente funzionante.
Questo delicato intervento denominato “TAVI in TAVI” presenta numerose complessità tecniche e un alto rischio di serie complicanze periprocedurali.