La componente dell’Esecutivo: «Il Comune che, anche se in quote differenti negli anni, pagava una parte della mensa degli studenti iscritti alle scuole paritarie, adesso avvierà questa piattaforma per uniformarla al servizio delle scuole statali»
È passato nell’ultima seduta di giunta comunale l’atto di indirizzo relativo all’avvio del sistema sperimentale di gestione del servizio di mensa per le scuole private paritarie del Comune di Reggio Calabria anno scolastico 2024/2025.
Il Comune di Reggio fornisce alle scuole statali (infanzia, primaria e secondaria di primo grado) il servizio mensa, affidandolo in appalto ad un operatore economico selezionato secondo norme di legge, e da ultimo individuato con Determina Dirigenziale n. 5544 del 20/1 1/2023. Lo stesso Comune ha ritenuto opportuno, come riferisce il documento, mettere in atto, per le scuole paritarie, in via sperimentale, un sistema di gestione del servizio mensa del tutto analogo a quello utilizzato per le scuole statali. Da qui la proposta di introdurre per il solo anno scolastico 2024/2025, per le sole scuole private paritarie che manifesteranno il proprio interesse, ed in sostituzione di ogni forma di contribuzione in atto vigente sul punto, un nuovo sistema di gestione del servizio mensa, del tutto analogo a quello attivato per le scuole statali. Per finanziare il servizio si attingerà a fondi di bilancio e fondi regionali previsti nell’ambito del Piano per il diritto allo studio e del Sistema integrato di educazione e istruzione.
Come ha chiarito l’assessore all’Istruzione Anna Briante all’esito della seduta di giunta: «Su precisa indicazione del sindaco Giuseppe Falcomatà, abbiamo avviato una gestione sostenibile sia della refezione scolastica, sia nelle scuole statati che della refezione gestita in autonomia dalle scuole paritarie. Obiettivo del Comune è riconoscere gli stessi benefit ai bambini che frequentano le scuole statali a quelli che, per una libera scelta, decidono di frequentare una scuola paritaria, equiparata dalla normativa a quelle pubbliche. Partiamo con l’avvio sperimentale della piattaforma per il pagamento della quota mensa anche per le scuole d’infanzia paritarie. Il Comune che, anche se in quote differenti negli anni, pagava una parte della mensa degli studenti iscritti alle scuole paritarie, adesso avvierà questa piattaforma per uniformarla al servizio delle scuole statali. Anche per i bimbi delle scuole paritarie ci facciamo carico di una parte della quota mensa, come prevede la legge, e lo facciamo col metodo seguito dalle scuole statali».
Il procedimento, come spiega l’Assessore prevede che: «le famiglie si iscrivano alla piattaforma, depositino l’Isee. Di seguito viene fatto il calcolo percentuale della quota che dovranno pagare e di quella che dovremo pagare come Amministrazione. Del costo pasto unitario per tutte le scuole individuato in 4,79 euro, le famiglie, sulla base del servizio reso in autonomia dalle singole scuole, pagheranno la quota sulla piattaforma col sistema PagoPa e noi rimborseremo le scuole del totale in modo tale che poi alle scuole resti la differenza. Verso una piena parificazione dei benefit finanziari ma sempre nella trasparenza della individuazione dei beneficiari nelle scuole paritarie».
In conclusione l’assessore ha precisato: «Sono oltre 3.000 i bambini iscritti al servizio mensa degli Istituti comprensivi statali, 1.500 i bambini che usufruiranno della mensa nelle scuole d’infanzia paritarie. Come per le scuole statali, il Comune si farà carico di monitorare periodicamente la qualità dei pasti erogati da ciascuna scuola d’infanzia».