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Trasferimento funzioni dalla Regione a Metrocity in Seconda commissione. Marino: «Basta temporeggiare, l’autonomia differenziata ci impone una definitiva accelerazione»

Redazione

I consiglieri hanno condiviso la necessità di arrivare alla definizione della procedura nell’interesse della Città metropolitana e hanno ritenuto di dover sollecitare i propri riferimenti politici regionali affinché la procedura possa andare avanti

Il trasferimento delle funzioni dalla Regione alla Città metropolitana è stato al centro del dibattito della riunione della Seconda commissione Affari istituzionali, presieduta da Giuseppe Marino, durato più di un’ora e mezza. La tematica è stata affrontata facendo il punto alla presenza del direttore generale della Città metropolitana Umberto Nucara.

Ad aprire la discussione la riflessione del presidente Marino che ha sottolineato: «Basta temporeggiare, l’attualità dell’autonomia differenziata ci impone una definitiva accelerazione al trasferimento delle funzioni alla Città metropolitana. L’autonomia differenziata, per come è stata pensata, avrà delle conseguenze drammatiche sul territorio calabrese e sull’erogazione dei servizi essenziali, per questo è necessario ripensare alla governance calabrese promuovendo anche le unioni dei comuni e quindi una politica di prossimità. Sì alle unioni dei comuni, no alle fusioni. I comuni rappresentano presidi di democrazia irrinunciabili, trincee di partecipazione democratica. Attuando il principio di sussidiarietà le funzioni saranno svolte dagli enti più vicini ai cittadini. La Regione non può più temporeggiare».

Il direttore Nucara ha presentato una relazione introduttiva sullo stato dell’arte della procedura di trasferimento delle funzioni alla Città metropolitana, chiarendo che la stessa è pronta al cambio e ha già una proposta di legge regionale che può essere portata in discussione in consiglio regionale.

Una riunione lunga e partecipata con tutti i consiglieri di maggioranza e opposizione per un confronto serrato e approfondito sulla tematica nel corso del quale si sono approfondite le conseguenze che il trasferimento delle funzioni alla Città metropolitana avrebbe sul Comune capoluogo. Conseguenze non di poco conto se si considera che le funzioni attengono a servizi come mobilità, trasporti, servii sociali, turismo e cultura, settori strategici per lo sviluppo della città.

Unanimemente i consiglieri presenti hanno condiviso la necessità di arrivare alla definizione di questa procedura nell’interesse della Città metropolitana ed hanno ritenuto di dover sollecitare i propri riferimenti politici regionali affinché la procedura possa andare avanti.

In conclusione ha spiegato Marino: «L’idea è quella di assumere un’iniziativa istituzionale il più possibile unitaria per fare in modo che il governatore Occhiuto e il presidente del consiglio regionale siano consequenziali agli impegni pubblicamente assunti da mesi e ancora non concretizzati». Trasferimento funzioni dalla Regione a Metrocity in Seconda commissione. Marino: «Basta temporeggiare, l’autonomia differenziata ci impone una definitiva accelerazione»

I consiglieri hanno condiviso la necessità di arrivare alla definizione della procedura nell’interesse della Città metropolitana e hanno ritenuto di dover sollecitare i propri riferimenti politici regionali affinché la procedura possa andare avanti

Il trasferimento delle funzioni dalla Regione alla Città metropolitana è stato al centro del dibattito della riunione della Seconda commissione Affari istituzionali, presieduta da Giuseppe Marino, durato più di un’ora e mezza. La tematica è stata affrontata facendo il punto alla presenza del direttore generale della Città metropolitana Umberto Nucara.

Ad aprire la discussione la riflessione del presidente Marino che ha sottolineato: «Basta temporeggiare, l’attualità dell’autonomia differenziata ci impone una definitiva accelerazione al trasferimento delle funzioni alla Città metropolitana. L’autonomia differenziata, per come è stata pensata, avrà delle conseguenze drammatiche sul territorio calabrese e sull’erogazione dei servizi essenziali, per questo è necessario ripensare alla governance calabrese promuovendo anche le unioni dei comuni e quindi una politica di prossimità. Sì alle unioni dei comuni, no alle fusioni. I comuni rappresentano presidi di democrazia irrinunciabili, trincee di partecipazione democratica. Attuando il principio di sussidiarietà le funzioni saranno svolte dagli enti più vicini ai cittadini. La Regione non può più temporeggiare».

Il direttore Nucara ha presentato una relazione introduttiva sullo stato dell’arte della procedura di trasferimento delle funzioni alla Città metropolitana, chiarendo che la stessa è pronta al cambio e ha già una proposta di legge regionale che può essere portata in discussione in consiglio regionale.

Una riunione lunga e partecipata con tutti i consiglieri di maggioranza e opposizione per un confronto serrato e approfondito sulla tematica nel corso del quale si sono approfondite le conseguenze che il trasferimento delle funzioni alla Città metropolitana avrebbe sul Comune capoluogo. Conseguenze non di poco conto se si considera che le funzioni attengono a servizi come mobilità, trasporti, servii sociali, turismo e cultura, settori strategici per lo sviluppo della città.

Unanimemente i consiglieri presenti hanno condiviso la necessità di arrivare alla definizione di questa procedura nell’interesse della Città metropolitana ed hanno ritenuto di dover sollecitare i propri riferimenti politici regionali affinché la procedura possa andare avanti.

In conclusione ha spiegato Marino: «L’idea è quella di assumere un’iniziativa istituzionale il più possibile unitaria per fare in modo che il governatore Occhiuto e il presidente del consiglio regionale siano consequenziali agli impegni pubblicamente assunti da mesi e ancora non concretizzati».

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