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La candidatura della professoressa Amalia Bruni alla presidenza della Regione, alla guida di una coalizione progressista, è valutata molto positivamente da Carlo Tansi e dalle cinque liste elettorali che hanno condiviso il programma politico-amministrativo di netto cambiamento, promosso dal movimento civico Tesoro Calabria da lui fondato. «Fin dai primi contatti – ha spiegato Tansi – ho chiesto a un’eventuale coalizione progressista di individuare un aspirante governatore che, oltre a essere di specchiata dirittura morale e in grado di opporsi senza remore all’ingerenza della ‘ndrangheta e al cancro della malaburocrazia nell’amministrazione regionale, fosse rappresentativo della Calabria più attiva, colta e capace di misurarsi sul campo con i problemi atavici della nostra terra. Quelli che affliggono la Calabria da tempo immemore. Problemi che vanno dalla sanità alla mancanza di occupazione, dall’emarginazione sociale alla palese arretratezza strutturale del sistema regione, e così via. Amalia Bruni possiede pienamente i requisiti per risolverli: ecco il nostro giudizio.
La professoressa Bruni dirige il Centro regionale di Neurogenetica di Lamezia Terme. Già allieva di Rita Levi Montalcini è una scienziata conosciuta e stimata nell’ambiente scientifico internazionale, in particolare per aver scoperto, alla guida di un team scientifico d’eccellenza, una glicoproteina – la “nicastrina” – che determina i meccanismi patogenetici della demenza precoce nell’Alzheimer. Scoperta che l’ha resa famosa in tutto il mondo. Al contempo è conosciuta per l’umanità e la dedizione con cui si relaziona con i suoi pazienti.
Una donna di assoluto valore, insomma, che ha dimostrato di essere, non solo una scienziata di fama internazionale, ma anche una manager preparata e capace di gestire processi amministrativi complessi riuscendo, contro ogni tentativo di chiusura del suo Centro attuato dalle ultime giunte regionali in carica e tra mille difficoltà economiche per scarsezza di fondi erogati con insopportabile avarizia dalla Regione, a garantirne la sopravvivenza.
Amalia Bruni, libera da legami ideologici, è inoltre è una scienziata in grado di fornire, con competenza e lungimiranza, qualificate indicazioni programmatiche non solo utili al rilancio della Sanità regionale, ma anche per un impiego oculato delle ingenti risorse finanziarie che saranno destinate alla Calabria attraverso il Recovery Fund.
La professoressa, del resto, ha fatto della lotta alla malasanità una ragione di vita professionale e personale. E, malgrado lusinghiere proposte ricevute da prestigiosi organismi di ricerca internazionali, ha deciso di restare qui in Calabria, per far crescere la nostra Terra».
Scelta che per Carlo Tansi e per i candidati e i principali fondatori e sostenitori del movimento civico Tesoro Calabria, in piena armonia con i principi fondanti del movimento, la identifica come il candidato ideale per opporsi al nefasto sistema di potere che, con la candidatura di Occhiuto, propone il solito “uomo di apparato”, il quale nulla ha fatto per la Calabria in oltre 30 anni trascorsi in politica.
La scelta di Amalia Bruni inoltre può indurre una significativa azione di disturbo nei confronti dei portatori dei pacchetti di voti clientelari. Personaggi che pretenderebbero, malgrado le pessime condizioni in cui hanno ridotto la più bella regione d’Italia, di continuare a stare al vertice del governo calabrese.
Ecco perché il nome di Amalia Bruni consente al movimento civico Tesoro Calabria, e alle liste collegate, di aprire a un confronto con il fronte progressista, sempre che, come ovvio, le peculiari istanze di totale rinnovamento della classe politica regionale, di cui il movimento è notoriamente portatore, siano accolte senza riserve.