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Rogo a Scordovillo, la segreteria della Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo: mai come adesso è il momento della responsabilità delle Istituzioni

Redazione

LAMEZIA TERME  “A meno di un mese dall’operazione ‘Quarta chiave’, realizzata dai carabinieri di Lamezia Terme e Catanzaro sotto il coordinamento della Dda di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri – che ha portato all’arresto di numerose persone per traffico illecito di rifiuti, il campo rom di Scordovillo – si conferma una zona franca dove il degrado, l’impunità, la prepotenza criminale prevalgono sulla legge, il rispetto delle regole, la tutela della salute pubblica. Quanto è accaduto ieri, vale a dire impressionante incendio dagli effetti nocivi a due passi dall’ospedale Giovanni Paolo II, ma pericoloso per tutti i lametini, compresi quelli che abitano il campo rom, conferma che servono azioni concrete e che le istituzioni ancora non hanno individuato le misure più idonee da mettere in campo per trasformare”. È quanto afferma la segreteria della Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo.

“Il campo di Scordovillo deve essere bonificato: ne va della tutela della salute pubblica di chi vive in quelle zone, e la necessità si estende a tutta la città della Piana afflitta da atti criminali che ruotano attorno a questa “zona franca” – si legge nella nota della CGIL Area Vasta -. Continui roghi alla diossina, discariche abusive, furti e ricettazione, il campo rom continua ad essere sottratto al controllo dello Stato: alla marginalità e alla mancata integrazione, che grava soprattutto sui bambini, si aggiunge anche un inquinamento ambientale da cui non si può tornare indietro. In più di una occasione l’autorità giudiziaria  ha parlato della penetrazione nei terreni anche di metalli pesanti e ‘del riscontro di diossina nel terreno’. E sappiamo bene che non basta parlare di ruspe e di bonifiche, di spostamenti degli abitanti del campo in altre zone: a quanto ci risulta erano stati da poco stanziati oltre 55 mila euro per la rimozione dei rifiuti e la bonifica dell’area di via Paul Harris che conduce al campo rom di Scordovillo. E’ il momento dell’assunzione delle responsabilità – conclude la nota – ma quello che porta dalle parole alle azioni non può più essere rinviato”.

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