Liberare 500 esemplari di fagiani nel pieno della stagione degli incendi, con un emergenza siccità senza precedenti e con le fiamme che stanno letteralmente devastando ettari ed ettari di macchia mediterranea, nessun territorio escluso, non solo significa sprecare denaro pubblico, ma anche destinare a morte certa questi poveri animali. O morti di sete o arsi vivi. Questo, il loro atroce destino.
È quanto denunciano i delegati dell’Ambito Territoriale di Caccia ATC CS2 di RossanoGiuseppe GRAZIANO, Lorenzo CARA, Carmine ZANGARO, Dario ZITO parlando di una gestione mediocre e fallimentare che negli ultimi anni ha peccato di capacità di programmazione e dialogo con i territori.
I fagiani sono stati liberati lo scorso 25 luglio dai rappresentanti delle associazioni venatorie di categoria, contattati per il ritiro degli esemplari dalla segreteria del Comitato.
Acri, Bisignano, Bocchigliero, Calopezzati, Caloveto, Campana, Cariati, Cervicati, Corigliano, Cropalati, Crosia, Longobucco, Luzzi, Mandatoriccio, Paludi, Pietrapaola, Rossano, San Cosmo Albanese, San Demetrio Corone, San Giorgio Albanese, San Giovanni in Fiore, San Lorenzo del Vallo, Santa Sofia d’Epiro, Scala Coeli, Spezzano Albanese, Tarsia, terranova da Sibari, Terravecchia e Vaccarizzo Albanese. Sono 29 i comuni la cui competenza dall’ATC CS2, attualmente decaduto per decorrenza dei termini, è passata alla Regione Calabria, a seguito della chiusura delle provincie.
La delegazione rossanese, in attesa della riorganizzazione, resta comunque vigile sulle questioni che interessano l’ampia area.
I delegati comunali si appellano al Presidente della Giunta regionale Mario OLIVERIO, chiedendo di accelerare le procedure per i rinnovi dei comitati di gestione degli ATC con persone veramente sensibili a problematiche e questioni che interessano il settore venatorio.